Interviste Snowpassion: L’inverno senza fine di Matteo Eydallin
Matteo Eydallin è un bel folletto del mondo dello scialpinismo e dello skyrunning. Affronta sport durissimi con l’aria scanzonata di sta per andare a far festa in discoteca, salvo poi fare degli exploit mica semplici. Per esempio nel 2005 è stato il più giovane vincitore a 20 anni dell’Ivrea-Mombarone, la storica gara piemontese della corsa in montagna, quest’anno ha vinto la Pierra Menta Espoir ed è arrivato secondo assoluto nella finale di coppa del mondo a Madonna di Campiglio. Meriti sportivi, amicizia e una comune passione sportiva alla fine mi fanno scrivere quest’intervista.
Snowpassion: Com’è andata la stagione delle gare di scialpinismo? Ci sono stati risultati di prestigio, oltre il secondo posto ai campionati italiani di Garessio dove ti ho visto all’opera personalmente?
Matteo Eydallin: Ho vinto la Pierra Menta in Francia nella categoria Espoir, 2 medaglie di bronzo ai mondiali, gara lunga ed individuale, sempre nella categoria Espoir (under 23), poi nelle finali di Madonna di Campiglio sono arrivato secondo assoluto, dietro il francese Florent Perrier, vincitore della gara e della coppa. Direi un bilancio positivo tutto sommato.
Snowpassion: Ormai ti stai dedicando molto allo scialpinismo in velocità. Nel tuo futuro ci saranno solo le gare o pensi di provare anche tu a fare qualche record, come ha fatto il francese Stephane Brosse sulla via Chamonix-Zermatt o sta provando Jean Pellissier in Alaska sul McKinley?
Matteo Eydallin: Quelli sono record abbastanza importanti. L’anno prossimo ho in programma, assieme al mio socio francese Nicolas Bonnet, di provare il record della Barre des Ecrins (4103 metri dove si sono già cimentati Jean Pellissier, Adriano Greco e Kilian Kornet, vedi in allegato il programma completo) dopo il Mezzalana. Speriamo di trovare anche qualche sponsor che ci supporti economicamente, assieme alla forza per correre veloci.
Snowpassion: Insomma un inverno senza fine, visto che quest’estate hai in programma di andare in Nuova Zelanda e correre le gare di scialpinismo del posto, che sono in espansione, poi torni e hai un programma che va fino al maggio dell’anno prossimo.
Matteo Eydallin: Il viaggio in Nuova Zelanda lo considero una vacanza più lunga! Scherzi a parte, ho conosciuto l’organizzatore di queste gare e mi si è prospettata l’opportunità di fare quest’esperienza, vedere come vanno le cose nell’altra parte del mondo, utile anche per migliorare l’inglese.
Snowpassion: Tu corri per il Centro Sportivo Esercito, nel 2009 penso che l’obbiettivo sarà il Mezzalama per tutti. E per te?
Matteo Eydallin: Porsi un obbiettivo unico è sempre abbastanza rischioso, soprattutto se è l’ultima gara della stagione. Quindi direi che è importante fare una buona stagione in generale e poi vedere come va al Mezzalama. In queste gare a tre sui ghiacciai ci va anche tanta fortuna, per quel che ho visto in questi anni. Penso che l’anno prossimo correrò più spesso con Dennis Trento, visto anche il risultato dei campionati italiani (secondi). Quest’anno ho cambiato spesso compagni e in Francia correrò alcune classiche con Nicolas Bonnet.
Snowpassion: Tu sei un maestro di sci, sei nella nazionale di scialpinismo, sei arrivato secondo nella gara di freeride di Courmayeur. Come ti definisci, semplicemente uno sciatore?
Matteo Eydallin: Un freerider incompreso.
Snowpassion: Tu corri spesso con Nicolas Bonnet, che è anche una guida alpina ed ha provato a fare un record di velocità con gli sci su di un ottomila, il Manaslu, interrotto a poco dalla cima a causa delle abbondanti nevicate. Pensi che gli sci possano essere d’aiuto per migliorare le prestazioni in alta quota.
Matteo Eydallin: Può darsi, è un problema che non è mai stato approfondito in modo metodico, potrebbe anche essere una nuova frontiera per l’alpinismo.