Paura nella valle del Khumbu: è emergenza neve per il ciclone Phailin alla Piramide dell’Everest
LOBUCHE, Nepal — 60 centimetri di neve scesi in poche ore, percorsi bloccati ed energia agli sgoccioli. E’ emergenza neve alla Piramide dell’Everest, investita dal ciclone Phailin, definito dagli esperti il peggiore degli ultimi 14 anni in India. Massima allerta nella zona e sulla Piramide dove soltanto pochi giorni fa sono stati sostituiti i pannelli fotovoltaici dalla missione Cobat EvK2Cnr, che ha ancora alcuni membri in fase di rientro.
In Piramide tutto sta funzionando con i generatori – racconta Gianpietro Verza , che si trova proprio al Laboratorio -. Le nuove batterie stanno ancora finendo di ricaricarsi. I ragazzi stanno facendo turni di 24 ore per mantenere l’allerta sulla pressione della neve. I pannelli solari sono molto carichi, questa mattina con molta fatica i nostri tecnici li hanno liberati, ma soltanto per un’ora. La nevicata era troppo intensa.
Sale intanto anche l’ansia per i turisti e i trekkinisti bloccati nell’alta valle del Khumbu: da Gorakshep a Periche è praticamente impossibile muoversi. “Spero che non ci siano stati folli che si sono avventurati in giro con questo tempo terribile – ha detto Giampietro Verza, responsabile del Comitato EvK2Cnr alla Piramide dell’Everest -. Attualmente sono scesi 60 centimetri di neve, ma ne aspettiamo dell’altra. Con nuova neve il pericolo valanghe potrebbe aumentare pericolosamente”.
Secondo gli esperti questo sarebbe il più temibile ciclone che abbia conosciuto l’India negli ultimi 14 anni: soprannominato Phailin, in India ha già fatto un milione di sfollati nei due Stati occidentali di Orissa e dell’Andhra Pradesh e provocato danni enormi alle infrastrutture, con forti piogge e raffiche di vento di 200-220 km/h.
Da poche ore il cicone ha raggiunto anche il Nepal, in particolare anche la valle dell’Everest, dove solo una settimana fa si sono svolti i lavori di sostituzione dei pannelli fotovoltaici che alimentano energeticamente la Piramide del Comitato EvK2Cnr. La missione si è conclusa appena in tempo, dal momento che i delicati lavori di sostituzione si svolgono in fune, appesi in “parete” alle corde.
Ma potrebbe non essere sufficiente a tirare il sospiro di sollievo, perché il ciclone Phailin non è ancora passato: oltre a poter danneggiare il Laboratorio, alcuni componenti della spedizione EvK2Cnr si trovano ancora lungo la strada di salita alla Piramide per una campagna sul sistema idrografico della regione. Si tratta, secondo quanto riferito dal Presidente del Comitato EvK2Cnr Agostino Da Polenza, giunto da poche ore in Italia, di 7 persone dell’ Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA- Cnr) fermi a Periche. Lo staff del Cobat è invece riuscito già a lasciare la valle del Khumbu e si trova in procinto di rientrare in Italia.
Secondo le previsioni di meteoexploration.com le forti nevicate dovrebbero continuare almeno fino a domani.
Fonte Ufficio stampa Comitato EvK2CNR