Altri due incidenti mortali sulle montagne piemontesi: sulla punta Terrarossa in Val d’Ossola e sul Gelas in valle Gesso
Altri due incidenti mortale funestano lo scialpinismo piemontese.
Questa volta è stata coinvolta una scialpinista ossola, Elena Ferraris 37 anni di Crevoladossola, precipitata sul versante della punta Terrarossa nella zona del passo del Sempione. La donna è caduta a causa del distacco di un «cornicione» di neve:, precipitando per diversi metri. Il corpo è stato recuperato dagli uomini del soccorso alpino e trasferito in elicottero all’obitorio dell’ospedale San Biagio.
In provincia di Cuneo è toccato a uno scialpinista francese (di cui al momento non sono note le generalità), che è deceduto dopo una caduta poco sotto la cima Nord del monte Gelas (3.143 metri) tra le valli Gesso e Vesubie, sul versante italiano. Da una prima versione dei fatti, sembrava che l’uomo (dell’apparente età di 50 anni) fosse in compagnia di un amico che aveva dato l’allarme alle 13 dal monte Saint Robert. Ma all’arrivo dell’elicottero del “118”, il testimone non era presente. La vittima sarebbe stata vicina alla cima, quando è precipitata per oltre 500 metri lungo una parete innevata con due salti di roccia. È morto sul colpo. Non è dato sapere da dove fosse partito per raggiungere la vetta, ma si presume che abbia scelto la via francese che dal rifugio Nizza conduce a Madone de Fenetre e poi al Gelas. La salma è stata composta all’obitorio del cimitero di Entracque.
Fonte lastampa.it