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Intervista con Nadir Maguet vincitore della Coppa del Mondo Espoir di scialpinismo


Intervista di Luca Casali – lastampa.it

Quando ho visto Anton (Palzer) arrivare al traguardo con gli sci in mano ho capito che era fatta, che avevo vinto la Coppa. Ho tirato un sospiro di sollievo, ero felice, ma non avrei voluto finisse così. Avrebbe meritato la Coppa tanto quanto me. È lo sport». Nadir Maguet ha appena vinto la Coppa del Mondo Espoir, la seconda dopo quella Juniores del 2013. Ce l’ha fatta dopo un stagione tiratissima e all’ultima gara, la Sprint di Prato Nevoso. Al via dell’ultima prova Maguet aveva solo 20 punti di vantaggio. Ma in qualifica Palzer rompe un pezzo dell’attacco ed esce di scena. Per Maguet la strada è tutta in discesa: chiude 5° e 1° Espoir in finale dopo aver fatto il 3° tempo in qualifica. E vince la Coppa con 120 punti sul tedesco. 

Quanta fatica.  

«È stato un fine settimana durissimo. Iniziato male con il 4° posto nel Vertical. Nell’Individuale sono tornato ai miei livelli e nella sprint mi sono giocato le mie carte. Chissà come sarebbe finita con Palzer qualificato. Ce la saremmo giocata nella finale dell’ultima gara dopo una stagione molto impegnativa. Palzer ha saltato la gara dopo i Mondiali, io l’ho superato in classifica e da lì è stata una lunga volata». 

Quanto vale questa Coppa?  

«Molto. Più di quella Juniores. Anche allora avevo vinto davanti a Palzer ma più si cresce e più aumenta il livello». 

Ha ancora un anno da Espoir, poi il salto tra i Seniores. Come se lo immagina?  

«Durissimo. Michele Boscacci ha vinto due Coppe Espoir eppure fatica a emergere tra i Seniores. Ci vorrà tempo». 

Ma Palzer vinca già le gare assolute anche se è ancora un Espoir.  

«Perché è un fenomeno. Come lui non c’è nessuno». 

Scelga una specialità.  

«L’Individuale e, se possibile, a coppie». 

Scelga una gara.  

«Il Tour du Rutor. Ha il tracciato più bello al mondo, il più tecnico e completo. Eppoi lo organizza Marco Camandona, il mio guru». 

La sua carriera è a un bivio: o in un corpo sportivo militare (Centro Sportivo Esercito) oppure?  

«Per essere competitivi ad altissimo livello bisogna essere professionisti e l’Esercito è l’unico corpo sportivo che ingloba gli sci alpinisti. È uscito un concorso in questi giorni: ci conto». 

Con Denis Trento e Gloriana Pellissier che hanno smesso con il professionismo lei è il futuro valdostano della disciplina perché tra i giovani non emergono talenti. Un po’ poco per una regione alpina.  

«In Valle i giovani non sono attratti. C’è solo il Corrado Gex che fa attività ad un certo livello. In Valtellina ci sono più club, gare ogni domenica. E in Trentino succede più o meno lo stesso».

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.