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Il racconto dello Split Day Aosta Valley 2017


Oggi inizia per me la parte più complessa dello Split Day Aosta Valley: raccontarlo. Già, perché fare la sintesi di due giorni passati tra le montagne valdostane della vallata del Gran San Bernardo, con amici che conosco da 30 anni di snowboard, e qualcuno nuovo conosciuto in questi giorni, non è semplice nemmeno per chi ha scelto di scrivere di montagna per vivere. Lo snowboard sta vivendo un momento forse difficile a livello commerciale e di diffusione di base, ma una cosa funziona e sta forse trainando tutto il movimento: il fuoripista, il freeride e lo snowboard-alpinismo fatto con la Splitboard. Quale miglior spot per il “nostro” sport che Ettore Personnettaz ha organizzato per la quarta volta nella sua valle, tra le sue montagne, tra la sua gente, per far provare le attrezzature come le emozioni che si possono vivere andando in montagna con lo snowboard. Questo raduno mi ha riportato alle origini dello snowboard, quando magari si partiva per andare a saltare dentro uno dei pochi half pipe presenti in Italia e si poteva vedere Terje Hakonsen alla sua prima gara di half pipe in Italia. Lo snowboard nato per andare in neve fresca, rompendo gli schemi rigidi dello sci alpino degli anni ‘70, ritornando alla sua filosofia originale può trovare nuova linfa, andando ad esplorare le montagne con la splitboard, attrezzo che diviso in due in salita con l’applicazione delle pelli di foca permette di raggiungere una vetta, girare per un bosco, fotografare un animale selvatico e di ritornare a valle disegnando curve semplici o linee ardite, magari mai surfate da nessuno, come un surfista sull’oceano.

“Per questa quarta edizione dello Split Day Aosta Valley – dice Ettore Personnettaz, Istruttore Nazionale di Snowboard, rider di Mammut, K2, Spark e LevelGloves e promotore dell’Associazione White Experience – madre natura ci ha regalato una nevicata eccezionale la settimana scorsa, grazie alla quale abbiamo potuto affrontare le escursioni nel vallone del Citrin permettendo a tutti di divertirsi in neve fresca. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’aiuto degli amici che sono venuti a darmi una mano in questi due giorni: Alfredo Canavari, Patrick Raspo, Davide Capozzi, Luca Pandolfi, il Camping Pineta di Saint-Oyen che ha fatto da campo base del raduno, la Prosciutteria Sous le Pont De Bosses per la cena del sabato, Uberto Piloni che ha presentato il nuovo ARTVA Barryvox S Mammut, il negozio Switshop di Aosta, ai marchi che hanno supportato lo Split Day, come Mammut, K2, Spark, Levelgloves, Amplid, Jones, Burton e Oxeego. Grazie a tutti i partecipanti e appuntamento alla prossima edizione e ai camp che organizzerò in primavera.”

Il pomeriggio di sabato passato nel salone del Camping Pineta di Saint-Oyen è stato importante come la domenica passata sulla neve del vallone del Citrin. Sabato abbiamo visto e ascoltato gli estremi opposti dello snowboard-alpinismo. Dalla presentazione dell’ultimo e innovativo ARTVA Barryvox S Mammut fatta da Uberto Piloni, ai filmati e ai racconti fatti da Davide Capozzi, da Luca Pandolfi e da Ettore Personnettaz. Da un dispositivo elettronico che deve aiutarci nell’autosoccorso in caso di valanga, alle discese più ardite ed estreme sul Monte Bianco come in giro per il mondo, dalla ricerca della linea perfetta, ai viaggi su montagne lontane. Le montagne regalano emozioni uniche a chi decide di percorrerle con lo snowboard, ma possono ricordarci in ogni momento quanto siamo piccoli ed indifesi rispetto alla forza della natura. Chi ha saputo ascoltare le parole, guardare le immagini, percepire i gesti, potrà fare con più consapevolezza la propria traccia sulle montagne.

In allegato a quest’articolo una piccola selezione di immagini dei due giorni di Split Day Aosta Valley, un ricordo per la prossima surfata.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.