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Grande Italia nello Snowboard PGS in Cina: trionfo di Bormolini e Dalmasso, seconda Caffont e terzo March


In presentazione di questa prima gara di Coppa del Mondo di Snowboard Gigante Parallelo (PGS) avevo scritto: “ è bene resettare i successi della scorsa stagione e “azzannare” le gare da qui a febbraio 2026 come se l’Italia non fosse la squadra più forte del mondo”. Ma qui ormai bisogna andare oltre con gli aggettivi, direi “cannibali”, un termine che si sta usando solo per Pogacar nel ciclismo e per Sinner nel tennis.

Il nostro DT Cesare Pisoni commenta così su FB dalla lontana Cina l’ennesimo trionfo della sua Nazionale: “In Italia, lo scorso anno, solo lo SNOWBOARD ha vinto 3 titoli MONDIALI e oggi alla prima gara di Coppa Del Mondo due vittorie e quattro podi sono la testimonianza del grande lavoro dello Staff tecnico che sta continuando nel percorso di crescita di tutti gli atleti!”

Maurizio Bormolini batte il campione olimpico di Pechino, l’austriaco Benjamin Karl, Lucia Dalmasso supera Elisa Caffont in una finale tutta italiana, Aaron March è terzo nella small final con Mirko Felicetti quarto: la stagione del parallelo si apre con una sinfonia tutta azzurra, con ben quattro italiani sui due podi del primo PGS di Mylin, in Cina.

Maurizio Bormolini riparte dunque vincendo, dopo aver trionfato nella classifica generale della passata stagione. Il valtellinese di Livigno, dove si disputerà il PGS olimpico, è imbattibile sin dal turno di qualificazione, chiuso col miglior tempo. La sua progressione vincente lo porta ad avere la meglio sull’esperto Andreas Prommeger negli ottavi, sull’altro austriaco Fabian Obmann ai quarti, prima della semifinale azzurra con March che l’ha proiettato verso la Big Final. Il trentunenne dell’Esercito porta così a 8 il proprio bottino di successi in Coppa del Mondo, equamente distribuiti tra gigante e slalom, senza scordare come a marzo si sia imposto nella prova iridata a squadre in coppia con Elisa Caffont.

La sfida per il terzo posto è un susseguirsi di emozioni: Aaron March sbaglia e Mirko Felicetti sembra proiettato verso il successo, ma il ritorno dell’altoatesino è irresistibile ed il trentino non può che accontentarsi del quarto posto, concedendo a March la possibilità di festeggiare il ventunesimo podio della carriera in Coppa del Mondo. Eliminati negli ottavi invece Edwin Coratti e Daniele Bagozza, superati dai due austriaci Obmann ed Alexander Payer.

Fuochi artificiali tutti azzurri anche al femminile con Lucia Dalmasso che coglie il terzo successo in carriera superando in Big Final Elisa Caffont, che può celebrare a sua volta un podio di prestigio dopo i tre terzi posti conquistati a partire dal gennaio 2024. Dalmasso, ventottenne bellunese di Falcade delle Fiamme Gialle, ha raggiunto la finale dopo aver siglato il quarto tempo in batteria, superando nell’ordine la slovena Gloria Kotnik, la giapponese Tsubaki Miki e la ceca Zuzana Maderova. Proprio il quarto contro la nipponica le ha spalancato la via verso il successo, mentre Caffont, a sua volta bellunese e tesserata per l’Esercito, ha iniziato la sua scalata superando la canadese Aurelie Moisan per poi avere la meglio al fotofinish della svizzera Julie Zogg, vincitrice nel primo turno sull’altra azzurra Jasmin Coratti. La semifinale ha visto quindi Caffont imporsi sulla bulgara Malena Zamfirova, poi terza nella small final approfittando dell’uscita di Maderova.

Si erano invece fermati in qualificazione Elisa Fava, Sofia Valle, Tommy Rabanser, Gabriel Messner, Marc Hofer e Fabian Lanrschner.
Domenica si replica con un programma del tutto analogo: qualificazioni dalle 2:30 italiane, finali a partire dalle 6:30.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.