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Alberto Schiavon da la sua spiegazione in merito alla squalifica

Ci arriva una mail da Alberto Schiavon che vuole chiarire il suo punto di vista in merito all’esclusione dalla gara di snowboardcross di Vancouver 2010, le speranze di fare bene erano molte visto l’ottimo risultato ottenuto ai recenti X Games di Aspen, purtroppo però la sua gara è finita per una squalifica alquanto dubbia subito dopo gli ottavi di finale della gara olimpica.

Il 15 febbraio Alberto ha passato le qualificazioni con
il decimo miglior tempo accedendo così, insieme a tutti gli altri
italiani in gara, agli ottavi di finale. Durante la prima batteria
degli ottavi, Alberto entra in contatto diverse volte con l’atleta
russo BOLDYKOV
Andrey. Alberto cade, si rialza e dopo una rimonta pazzesca
riesce a chiudere in seconda posizione proprio dietro al russo. La
felicità e la soddisfazione sono enormi, il suo nome compare già
sui tabelloni dei quarti e mentalmente è già proiettato alla gara
successiva ma, dopo diversi minuti l’amara sorpresa: la giuria lo
squalifica per una trattenuta.

Alberto ha voluto
spiegare l’accaduto con parole sue:

Eccomi
qui. Olimpiadi per me finite. Purtroppo non ho avuto modo di
aggiornare i blog su internet subito e lo faccio un po’ in ritardo,
anche perché la delusione e l’amarezza sono enormi, uscire
così…senza senso.

Voglio
cercare di spiegare quello che è successo per dare un po’ di
chiarezza: nella prima batteria delle finali, alla curva 3 sono
entrato più volte in contatto con l’atleta russo BOLDYKOV
Andrey, eravamo in seconda e terza posizione, ci siamo toccati e
le nostre mani si sono più volte incrociate. Ovviamente essendo
schiena contro schiena in un spazio minimo, era inevitabile.
All’uscita della curva le nostre tavole si sono toccate e io sono
caduto. Nel frattempo Xavier Delerue, che stava conducendo la gara, è
caduto da solo e ha saltato una porta. Io mi sono rialzato, ho
ripreso la gara, ho sorpassato Micael Novotny della Repubblica Ceca e
sono arrivato secondo dietro all’atleta russo.

Tutti
contenti, nessun problema, nessuna protesta, sui
tabelloni compaiono i nomi di chi ha passato il turno, ovvero lui
primo ed io secondo. Poi, dopo diversi minuti, è arrivata, come una
doccia gelata, la comunicazione della giuria che mi squalificava per
trattenuta evidente sul pettorale del russo, senza però che
nessuno glielo abbia fatto notare o ci siano state proteste o altro,
così d’ufficio. Per me FINE DEI GIOCHI!! INCREDIBILE! 

Analizzando
bene con calma le immagini a velocità normale non si vede nulla, se
si rallenta, fotogramma per fotogramma, si vede la mia mano destra
addosso a lui e la sua mano sinistra sulla mia anca, probabilmente
poi staccandoci, la mia mano tocca e alza il suo pettorale, ma ben
lontano dalla mia volontà di trattenerlo o spingerlo. Questo non è
solo il mio parere, ma è condiviso dagli allenatori e soprattutto da
molti riders che hanno visto e rivisto il video insieme a me. Di
questi contatti ce ne sono a bizzeffe in ogni batteria ed in ogni
gara, poi arrivando io secondo e l’atleta russo primo, non c’era
nessun motivo di contestazione. Inoltre non sembra che la mia azione,
qualora ci fosse stata, abbia causato un suo rallentamento, o un
cambio di direzione o altro, anzi lui passa e io cado. Il nostro
è uno sport di contatto!

Ognuno
ovviamente è libero di dare la propria interpretazione, forse il
giudizio della giuria è stato eccessivo, ma trattandosi degli ottavi
di finale ed essendo noi due arrivati primo e secondo mentre gli
altri sono caduti, è davvero fuori luogo… non riesco a trovare un
senso.

So
solo che per una decisione, mai presa peraltro in dieci anni di
snowboardcross, mi è stata tolta la possibilità di provare a
vincere una medaglia!!! Lavoro, sacrifici e fatiche di tanti anni
sfumati così, per una decisione senza precedenti e credetemi se vi
dico che brucia ed è veramente difficile da accettare.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.