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Avviati a Cervinia i test medico-scientifici per studiare la respirazione in caso di seppellimento in valanga


Hanno preso il via lunedì 11 gennaio a Breuil-Cervinia i test medico-scientifici finalizzati a raccogliere dati sulla fisiopatologia della meccanica respiratoria durante il seppellimento in valanga e ad approfondire le analisi delle interazioni tra la densità della neve, l’ipotermia e ventilazione.

I medici e i ricercatori coinvolti nel progetto di ricerca studiano gli effetti dell’auto-avvelenamento da anidride carbonica (CO2) durante il periodo di permanenza in valanga.

Le rilevazioni e i dati raccolti saranno utili allo studio delle problematiche legate alla respirazione (ovvero la ventilazione e l’accumulo di sostanze pro e antiossidanti quando ci si trova a respirare sotto la neve e si accumulano sostanze tossiche come la CO2).

I test prevedono l’impiego di personale volontario specificamente formato e in grado di affrontare la simulazione di seppellimento in valanga. I soggetti coinvolti sono stati sottoposti a visita medica specialistica e sono costantemente monitorati e assistiti da Medici Rianimatori e da Guide del Soccorso Alpino in maniera tale da effettuare lo studio nel rispetto dei massimi criteri di sicurezza.

Le prove sul campo vengono effettuate tramite l’impiego del dispositivo “AIRSAFE” sviluppato da FERRINO & C. spa, uno speciale respiratore che, applicato allo zaino “FULLSAFE”, può contribuire a salvare la vita dei soggetti travolti da valanga.

Il respiratore ha il compito di proteggere le vie aeree dall’occlusione dovuta all’inalazione di neve e di impedire l’auto-avvelenamento da CO2 sfruttando l’aria presente nella valanga stessa prelevandola dalla parte anteriore del corpo ed espellendola dalla parte dorsale. In questo modo l’anidride carbonica espulsa durante l’espirazione non viene respirata nuovamente e questo contribuisce ad evitare l’avvelenamento e il soffocamento.

La ricerca sulla fisiopatologia della respirazione durante il seppellimento in neve può contare, attualmente, su pochi studi, dovuti alla difficoltà di realizzare prove pratiche e monitoraggi completi e specifici sul campo. Per questo motivo l’obiettivo condiviso dai soggetti coinvolti è duplice: portare nuova luce sulla patofisiologia del seppellimento in neve e confermare l’utilità dei presidi di rimozione della anidride carbonica nella sopravvivenza dopo l’incidente in valanga.

Il progetto di ricerca e la sperimentazione nasce da una collaborazione tra il Centro di Medicina di Montagna dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta, l’Istituto per Medicina d’Emergenza in Montagna dell’EURAC di Bolzano, l’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del CNR di Milano e il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli Studi di Padova. Il supporto tecnico e logistico è assicurato da Ferrino & C. spa, dalla Cervino spa, dal Soccorso Alpino Valdostano e dalla Società Guide del Cervino.

I test si concluderanno mercoledì 20 gennaio con l’ultima prova, a quota 2500 mt slm.

I risultati dello studio, una volta elaborati, saranno resi noti nel corso di un incontro con i giornalisti e saranno presentati alla comunità scientifica internazionale.

Di Sara Croce – Pillow Lab

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.