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BARDOPARK – PROJECT MELEZET


 C’è stato un periodo in cui Bardonecchia veniva chiamata la Perla delle Alpi,col passare degli anni è stata accantonata,venivano preferite altre mete.Ma un gruppo di persone che ha sempre creduto in Bardonecchia,ha gettato le fondamenta per quello che ,dopo le Olimpiadi a me piace chiamare….PROJECT MELEZET.

Questo progetto si erige su due fattori fondamentali,il primo è il più evidente ed è lo snowpark, reso possibile da un po’ di inventiva molta fatica e la competenza di molti professionisti.Il secondo è un concetto,creato da due persone che hanno creduto in Bardonecchia,è una specie di famiglia che da anni è sinonimo di snowboard, relax e divertimento, il Facciosnao. 

FATTORE SNOWPARK

Matteo Ferraris e Marco Marcolino Agagliati sono i due responsabili del Bardopark,sono estremamente differenti l’uno dall’altro eppure collaborano con successo da quasi due anni.Li fermo di domenica in un attimo di pausa in casetta, dove si firmano le prese di visione del regolamento…..

Marco,adesso tu sei il responsabile organizzativo…quando e come nasce il Bardopark?

Bhe, dopo le Olimpiadi c’era la volontà di creare uno snowpark,servivano volontari per lavorare,io mi sono proposto,e  tutto è nato così.In principio avevamo formato un team che poi col passare del tempo è andato ridimensionandosi,fino all’attuale formazione che vede Matteo e me come responsabili gestionali,ed un solido gruppo di amici che viene qua ad aiutarci.Il loro appoggio è fondamentale, le strutture vengono perfezionate grazie ai rider che collaborano come shaper…

A proposito..Matteo, invece tu hai disegnato la linea delle strutture nel park,ti sei ispirato a qualche posto in particolare?

Mmh….sinceramente no.Il park qui è pensato come un percorso. E’ costruito in maniera progressiva,la parte alta è costituita da una serie di rails bassi ,funbox e piccoli salti.Nella seconda parte sono situate strutture di medio-alto livello,in modo che terminata la pista si sia generata una linea,diciamo,importante che permette al rider di migliorarsi lungo il tracciato del park.

Quali sono gli sponsors che appoggiano il park?

Sono FIAT Freestyle Team,Quiksilver e Doors strutture per snowpark, devo dire che hanno sostenuto il nostro progetto che ,anche grazie a loro,si sta sviluppando alla grande.Siamo anche in collaborazione con Facciosnao snowboard camp,che ci aiuta a portare qui gente da tutta Italia.Una bella collaborazione direi.

Come gestite la sicurezza in questi 1100 metri di snowpark?!

(Marco) La migliore manutenzione è lo shape quotidiano, presentare e mantenere le strutture nella migliore maniera possibile,per poter garantire il divertimento a tutti.Esiste una sorta di cartellonistica per segnalare il grado di difficoltà della struttura che si va ad affrontare,cerchiamo di spiegare,soprattutto ai neofiti,come percorrere il park,per evitare che si azzardino in linee al di sopra delle loro capacità.Da parte nostra c’è grande impegno nella manutenzione,nella costruzione e nell’informazione,logicamente da parte del singolo utente deve esserci un’attenzione ponderata.

Le Olimpiadi vi hanno lasciato una bella eredità…il pipe,chi si occupa della sua manutenzione…è un bestione difficile da domare solo con le scandinavian shaper!!!

(Matteo) Eh….Il pipe è lungo 130 metri,largo 28 con una pendenza del 16% e i muri più alti sfiorano i 6 metri!! La gestione è in mano alla Colomion spa,ovvero a noi del park, l’intenzione,neve permettendo è di aprirlo entro fine gennaio. La fresatura avviene due volte la settimana ed è curata dal gattista che se ne è occupato durante le Olimpiadi,Claudio Fammartino.

Siete soddisfatti del vostro lavoro?  [inline:bidon_mat02a.jpg]

(Marco) La più grande sodisfazione è che l’anno scorso il Bardopark ha vinto il premio come miglior park delle Alpi Occidentali,nella realtà di Piemonte,Liguria e Valle D’Aosta siamo ormai più che affermati.In più le nuove 5 linee di slopestyle disegnate da Matteo e Doors ci renderanno ancora più competitivi nel panorama italiano…..Per l’Europa c’è tempo….eheheh……

Ringraziamenti?La Colomion spa,Nicola Bosticco,gli sponsors,Igor il gattista,gli amici che ci aiutano e i ragazzi che vengono qui a girare in park.  

FATTORE FACCIOSNAO

Conosco Poldo da molto tempo,e a volte ho la convinzione che ci sia sempre stato…così come il Facciosnao,chiunque,almeno una volta in Italia è andato a trovarli nel loro residence a Les Deux Alpes….Oggi,a Bardonecchia,lo incontro al container ai piedi del pipe,con lui c’è Vettorello,amico e cliente affezionato,ora convalescente,ma party boy a tempo pieno….

Cos’è e come nasce Facciosnao.

Dunque….nel ’92 ho aperto uno dei primi surf shop a Torino e da lì naturalmente l’esigenza di portare in inverno i  clienti in montagna.Sai prima con le classiche automobili,in piccoli gruppi,poi venne il furgoncino  e quando non bastava più abbiamo cominciato con i pullman.Dopo un primo inverno così,(visto che non ne avevamo abbastanza di neve) quell’estate ho pensato perchè non andare a Les Deux Alpes??.Ho sparso un po’ la voce,tant’è che siamo saliti in 87…da lì è nata l’idea di organizzare vacanze di snowboard.Da lì ci siamo evoluti,prendendo quello che ora è il nostro residence.. che Vettorello conosce bene!!ahahahahIl passaggio ,tornando a noi è stato notevole,dalle gite e il negozio,siam passati ad un residence con 27 appartamenti,sauna,bagno turco e jacuzzi.Abbiamo cercato di costruire un camp che ci somigliasse,da noi non sei obbligato a far nessun tipo di corso.Poi ovviamente se vuoi c’è tutto il contorno dello snowboard,lì noi ospitiamo rider,fotografi facciamo una rivista che si chiama BACO magazine.Abbiam creato un bel poutpourri!!!

Venire a Bardonecchia è stata un’esigenza per ampliare il discorso di 2Alpes?

I primi contatti  con Bardonecchia li abbiamo avuti ai tempi delle gite,appoggiandoci ai maestri per i corsi.Purtroppo in quel periodo la stazione non ci veniva tanto in contro,non bbracciavano l’idea di uno snowpark e poi non c’era fiducia nello snowboard,ma quello ai rempi era un discorso spalmato su tutti i resort italiani.Accade però che 3 anni fa a 2Alpes,in collaborazione col nostro sponsor FIAT Freestyle Team,organizziamo un evento che andò benissimo,a quel punto abbiam deciso di venire qui a curare l’organizzazione degli eventi.Di lì è stata partorita la notte bianca (con 33mila presenze)e Rock the Spot che si ripeteranno nel 2008..

Per chi non c’era spieghiamo bene cos’è Rock the Spot…..

Eh….Rock the Spot è stato un esperimento,vedi,nello snowboard,i video sono tutti accompagnati da una colonna sonora e da lì abbiamo pensato di organizzare una manifestazione che comprendesse musica dal vivo e snowboard creando un connubio tra musica e sport legato da un contest.In questo caso,quindi, la giuria non giudicava solo le run in pipe dei rider,ma anche la band che ne faceva la colonna sonora.L’evento è stato supportato da FIAT Freestyle Team ,Quiksilver e con l’intervento di MTV che ci hanno aiutato a segnarne il successo e riproponendolo il 19 gennaio 2008.

In sintesi,nell’ecosistema del park,Faccciosnao è un elemento fondamentale?  [inline:thefam_a.jpg]

Guarda,quando ci troviamo in sede di riunione con la società degli impianti,il main sponsor e l’amministrazione di Bardonecchia (per altro tutti molto disponibili),il termine che usiamo per definire questa collaborazione è cabina di regiaper agire sul territorio a 360° .

Mi sembra che Vettorello volesse aggiungere qualcosa…

Eh eh…volevo solo sottolineare che Facciosnao offre a tutti la possibilità di stare in montagna a prezzi bassi (20euro la notte),di vivere un ambiene positivo tra amici e non solo,a volte capiti in stanza con persone nuove che fino a un attimo prima non conoscevi.Penso che sia una soddisfazione per uno come Poldo che organizza cose del genere,saper che i ragazzi che frequentano il camp son tuti contentiè un’esperienza che ti lascia un bel ricordo.Poldo – Son commosso!!Vettorello – No dai ti assicuro che è vero,quello che offrite è un rapporto di amicizia non è solo un camp,Facciosnao è una famiglia.

Ringraziamenti?

Tutti,veramente tutti……amici e non…..tutti….  Spengo il registratore,mi guardo attorno.Melezet brulica di snowboarder,tanti italiani,qualche straniero,bambini e maestri. Mentre mi avvicino alla seggiovia,realizzo quanto sia cambiata l’atmosfera di questo paese,da due anni a oggi…era ora…che dire…vale la pena testare l’atmosfera almeno una volta.Vive le rock.  

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.