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Definito il percorso dell’Adamello Ski Raid. Iscritte Roux-Mirò e Pellissier-Nicolini alla gara femminile


Con l’ultimo sopralluogo da parte degli organizzatori è stato posto un altro importante tassello per il nuovo percorso dell’Adamello Ski Raid, la classica competizione a squadre di scialpinismo in programma domenica 7 aprile e valida sia come prova del circuito internazionale La Grande Course, sia come gran finale del circuito Coppa delle Dolomiti.

L’ultimo sopralluogo, che garantisce così la quasi definitiva programmazione del tracciato, è stato effettuato dal gruppo di tecnici dell’Adamello Ski Team Alessandro Mottinelli, Mario Sterli, dal direttore di gara nonché guida alpina Guido Salvetti e da Adriano Salvadori.

La prima novità del nuovo tracciato, scelto per garantire la sicurezza degli atleti (che sono oltre 700 con iscrizioni già chiuse e con apertura della lista d’attesa per eventuali defezioni) ma anche per cercare di valorizzare un ambiente paesaggistico in quota decisamente unico, riguarda proprio la partenza.

Lo start è previsto alle ore 6 del mattino non più dal Passo del Tonale, bensì da località Tonalina (stazione intermedia da Ponte di Legno al Tonale a quota 1630 metri). Il primo tratto si sviluppa lungo le piste che portano al Tonale, allungando così la coda del gruppo per evitare intasamenti, fino a raggiungere Passo Presena (2296 metri) percorrendo il versante Paradiso. Al cambio assetto i partecipanti scendono poi verso il rifugio Mandrone (altro tratto nuovo), per risalire poi verso il suggestivo Passo Tre Denti, con 500 metri di dislivello e continue inversioni (primo tratto inedito del tracciato). È poi previsto ancora un leggero dislivello verso Passo Bedole (3150 metri), l’attraversamento del ghiacciaio del Pisgana fino a Passo Venerocolo, per scendere verso il rifugio Garibaldi in un tratto con 500 metri di dislivello senza particolari difficoltà. Dal Garibaldi (2548 metri) si sale sul versante nord dell’Adamello, percorrendo sci nello zaino il tratto attrezzato del Passo degli Inglesi. Si prosegue poi fino alla base delle Roccette dell’Adamello raggiungendo la vetta che è pure il punto più alto della gara, ovvero 3539 metri. Cambio assetto e discesa lungo il versante sud fino a raggiungere la base del ghiacciaio del Pian di Neve, percorrendolo fino ai piedi di Cresta Croce, quindi una breve salita che porta al suggestivo passaggio di Cresta Croce (3300 metri), conosciuto per la croce in granito posata in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II.

Ancora una discesa sul ghiacciaio passando per il rifugio Lobbia (3045 metri), dirigendosi poi verso sud-ovest per l’ultima salita nella valle che porta ai 3200 metri di Passo Valletta.

Da questo punto inizia la tecnica, lunga e tanto attesa discesa del Pisgana che porterà gli atleti sul traguardo di Ponte di Legno (1250 metri) con arrivo nel centro del paese. In totale un percorso di 44,5 km, con un dislivello in salita di 4000 metri, in discesa di 4380 metri, che comprende 5 salite e 9 cambi di assetto e 3 passaggi attrezzati con gli sci in spalla. Un tracciato che ripercorre gran parte dei luoghi della Guerra Bianca e transita per tre rifugi importanti come il Città di Trento al Mandrone, il rifugio Garibaldi e il rifugio ai caduti dell’Adamello alla Lobbia Alta.

Nel frattempo iniziano ad arrivare anche le iscrizioni dei big, di coloro che si contenderanno la vittoria finale. E in particolar modo quella di due coppie, una franco-spagnola e una tutta italiana. Si tratta del duo che si imposte anche nel 2011, ovvero l’iberica Mireia Mirò assieme alla transalpina Laetitia Roux, quindi delle due azzurre che tanto bene stanno facendo anche in campo internazionale Gloriana Pellissier (valdostana del Centro sportivo Esercito) ed Elena Nicolini (trentina di Molveno).

Fonte Organizzazione

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.