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Dominio scandinavo alla Marcialonga


La 43a edizione è stata un dominio norvegese, con ben otto atleti norvegesi nelle prime dieci posizioni e quattordici scandinavi nelle prime quindici, con il solo Toni Livers a distinguersi, quindicesimo lo svizzero. Secondo classificato il superfavorito della vigilia nonché prim’attore di Visma Ski Classics, Petter Eliassen. Terzo un altro “norge”, Stian Hoelgaard, primo fra gli Ski Classics Youth. Ottimi posizionamenti per i trentini Bruno Debertolis e Mauro Brigadoi, rispettivamente 20° e 26°.

Fra le fondiste è stata una battaglia all’ultimo affondo, con il successo finale andato a Britta Johansson Norgren, davanti alla reginetta dello scorso anno Katerina Smutna e a Seraina Boner, già detentrice di due titoli alla Marcialonga. 7021 i partenti da Moena (7412 i pettorali ritirati), con lo start stabilito alle ore 7.50 per le donne élite e dieci minuti più tardi per gli uomini. La giapponese Masako Ishida e la svedese Sara Lindborg si sono subito insediate al comando, sfrecciando sui binari perfettamente allestiti della pista Marcialonga, idolatrata ed ammirata dai molti fondisti ed appassionati scandinavi venuti a gareggiare in una delle manifestazioni più ambite dello sci di fondo internazionale.

Nei primi chilometri si contraddistinguono i consueti avvicendamenti che portano uno spiegamento di una ventina di atleti a tentare la fuga, con i favoriti Petter Eliassen, Tord Asle Gjerdalen e i fratelli Aukland a controllare la situazione. Fra le donne, al km 8.6 in località Pozza di Fassa, è la svizzera Seraina Boner a tenere la testa, Katerina Smutna segue subito dopo. Al km 13 avviene il passaggio degli uomini su queste ultime, con Bruno Debertolis a “tener botta” proseguendo imperterrito nel proprio inseguimento.

Al 45° km, al passaggio degli atleti a Predazzo, c’è un gruppone di 28 atleti al comando tra i quali si trova anche una piacevole sorpresa, si tratta di Mauro Brigadoi, alla prima partecipazione; più ristretto il gruppo di donne al comando, con Smutna, Norgren, Boner e Kowalczyk.

Al km 57 la svolta la maschile: Petter Eliassen prende il comando e pare avviarsi verso l’ennesimo successo di questa stagione, ma Gjerdalen con i propri caratteristici occhiali non molla la testa della corsa.

A 3 km dall’arrivo è lotta all’ultima falcata fra Gjerdalen ed Eliassen, una sfida fra due personalità completamente differenti, più estroverso e spiritoso il primo, più riservato e “sulle sue” il secondo, ma con calzati gli sci stretti il norvegese dalla tuta tigrata è un’altra cosa, combatte furiosamente per godersi il successo davanti al collega con i Ray-Ban. Hanno abbandonato da tempo la lotta per il podio i fratelli Aukland, decisamente affaticati. Gara spettacolare, incerta sino all’ultimo, ma Eliassen tentando la sortita personale “fuori dai binari” perde improvvisamente contatto, vittima della propria strategia, mentre Gjerdalen fa sul serio, butta berretto ed occhiali e si avvia solitario alla conquista finale: per la seconda volta consecutiva è lui il re della Marcialonga di Fiemme e Fassa: “Credo Marcialonga sia la competizione più bella da affrontare, ovviamente dopo le Olimpiadi, ma come singola gara e singola location, con partenza ed arrivo in luoghi meravigliosi e la sensazionale salita di Cascata a darci del filo da torcere, è la numero uno, decisamente qualcosa di differente, di speciale”.

Battaglia serrata anche fra le donne, con la svedese Britta Johansson Norgren a primeggiare all’ultimo allungo sull’austriaca Katerina Smutna, reginetta dello scorso anno: “Questa gente rende questa gara unica, ora potrò tornare a casa a godermi il successo con mia figlia”.

Primo piazzamento azzurro per il trentino Bruno Debertolis, soddisfatto della propria prova ma con un piccolo accenno di amarezza: “Per me è stato tutto perfetto, un’emozione gigantesca perché questo potrebbe anche essere il mio ultimo arrivo a Cavalese con la Marcialonga, ci sto pensando, ho sentito qualcosa dentro che mi ha fatto emozionare”, e Mauro Brigadoi, 26°: “Non male come prima volta!”.

La prima atleta italiana a tagliare il traguardo è stata Roberta Tarter (27.a – U.S. Stella Alpina), 41 anni, due figli partecipanti a Marcialonga Young e Mini, alla settima Marcialonga, capace di rifilare una ventina di minuti al marito anch’egli in gara.

Marcialonga Light di 45 km al russo Sergey Spirin, mentre tra le donne gradino più alto del podio per Lisa Bolzan (Sci Club Orsago), campionessa italiana sugli skiroll.

Nell’attesa dei vincitori della 43.a edizione della Marcialonga sul traguardo di Cavalese, sono stati i giovani della Marcialonga Young a catturare l’attenzione del numeroso pubblico presente. Il prologo andato in scena pareva una Marcialonga proiettata nel futuro, con la partecipazione di ragazzi e ragazze appartenenti alle categorie Allievi (2000–2001), Aspiranti (1998-1999) e Junior (1996–1997). La Norvegia impone anche qui la propria legge: Lone Johansen e Magnus Oyaas Haabrekke hanno primeggiato nella categoria Aspiranti. “Sono molto felice di aver vinto questa Marcialonga riservata ai più giovani. Chissà, tra qualche anno ci potrei essere io sul gradino più alto del podio di questa gara che è nel cuore di molti appassionati di sci di fondo”, ha dichiarato la Johansen. Dello stesso avviso Magnus Oyaas: “Vincere qui è sempre un’emozione, il traguardo della Marcialonga è ambito e desiderato da molti. Per ora l’obiettivo è divertirsi, ma se si vince tanto meglio”. Atleti trentini sugli scudi nelle restanti categorie. Tommaso Giacomel (U.S.Primiero) e Nicole Monsorno (Lavazè Varena) si sono aggiudicati la vittoria nella categoria Allievi mentre Ivan Baldo (G.S. Marzola) ed Elena Valorz (Sci Club Rabbi) hanno conquistato il primato nella categoria Junior.

Fonte Newspower


Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.