Federico Pellegrino vince la Sprint di Davos, terzo italiano di sempre per vittorie in Coppa del Mondo sci di fondo
Tornato dalla trasferta scandinava con due certezze, i valdostani Pellegrino e De Fabiani e tanti dubbi, lo sci di fondo azzurro ritrova sulle Alpi il suo uomo simbolo, il leader che mancava con l’addio alle gare internazionali di Giorgio Di Centa. Per Federico Pelligrino la vittoria di Davos è la quarta in carriera, terzo italiano di sempre dopo Pietro Piller Cottrer (6 vittorie) e Christian Zorzi (5). Per il poliziotto di Nus la consapevolezza di poter lottare per la Coppa del Mondo Sprint e di essere diventato il punto di riferimento dello sci di fondo azzurro. Gara tattica quella di Davos, con 2 giri e un ripido dente prima della volata finale, in cui Pellegrino, che ha nella tecnica libera del pattinato il suo punto di forza, ha lasciato sfogare gli avversari nel primo giro per poi infilzarli nella volata finale, questo sia nelle batterie che nella finale. Alle sue spalle sul podio salgono il francese Gros e il norvegese Fossli. Gli altri azzurri in gara erano Simone Urbani 43°, Francesco De Fabiani 52° e François Vierin 63°.
La gara femminile è andata alla svedese Stina Nilsson, che ha preceduto la norvegese Maiken Falla e l’altra norvegese Ingvild Oestberg. Le azzurre in gara erano tre: Gaia Vierich 24a, Greta Laurent 29a e Ilaria Debertolis 39a.
Le dichiarazioni di Federico Pellegrino
Non è stato facile ma sapevo che a lungo andare gli avversari si sarebbero stancati sempre più e io scegliendo la seconda batteria avrei avuto più tempo per recuperare. In finale ho rischiato di cadere quando è volato via Ustiugov, però alla fine della curva mi sono trovato ancora in piedi, con Fossli avanti di una ventina di metri. Ho deciso di rimanere accodato al secondo per giocarmi il podio, quando ho visto Fossli che mi curava ho capito che non aveva più tante energie e allora ho spinto ancor di più. In Coppa del mondo è già difficile vincere una volta, nelle successive diventa sempre più difficile. In estate mi sono allenato con il solo obiettivo di vincere nuovamente, svolgendo un grandissimo lavoro con i materiali. L’allenamento è ciò che mi dà fiducia, avere compagni di squadra con cui ti alleni tutto l’anno è il mio segreto. Mi fido ciecamente dei tecnici che si allenano con me, penso solo a spingerre al massimo per non avere rimorsi. Il lavoro fatto bene sta pagando secondo le nostre aspettative. Adesso ho ripreso la maglia di leader della specialità ed è nella giornata giusta perchè arrivato a Davos il mio fans club, una cinquantina di persone, e mi sentivo in dovere di fare bella figura. Sono contento anche per la vittoria della staffetta femminile di biathlon, il loro trionfo unito alla mia vittoria ci dice che lo sci nordico è più vivo che mai.