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Giancarlo Costa intervista Cesare Pisoni, direttore tecnico della nazionale di snowboard


Di Giancarlo Costa

Nell’ambito della Coppa del Mondo FIS di snowboard a Limone Piemonte, ho avuto modo di parlare con alcuni dei protagonisti italiani di questo sport.

Cesare Pisoni è il direttore tecnico della nazionale italiana di snowboard ed è uno snowboarder-alpinista d’alto livello.

Cesare Pisoni, direttore tecnico della nazionale di snowboard.

Giancarlo Costa: Da quanti anni vai in snowboard?

Cesare Pisoni: Dal 1988, quindi tra poco saranno vent’anni.

GC: Come vivi il doppio ruolo di snowboarder e direttore tecnico della nazionale italiana?

Cesare Pisoni: La passione per questo sport è nata nel periodo in cui ero a militare ed è cresciuta nel tempo. Gli studi che ho fatto sono sempre stati rivolti a questo, prima all’ISEF e poi a Digione in Francia, per conoscere al meglio questo sport. E’ stato un percorso abbastanza lungo che mi ha portato ad avere quest’incarico da parte della FISI, incarico che ha come obiettivo primario il fatto di arrivare alle Olimpiadi di Vancouver in Canada nel 2010. Poi vedremo, perché sinceramente la cosa che preferisco fare è proprio surfare, essere sul campo. Il ruolo di direttore tecnico, purtroppo, non sempre ti porta ad essere presente sulla neve, ma c’è tutta una parte di logistica, di riunioni, di politica che è un po’ distante dal lavoro sul campo

Montagnard: Mancano ancora 3 anni alle Olimpiadi, chi vedi tra i tuoi atleti come possibile protagonista per le medaglie?

Cesare Pisoni: Abbiamo 2 discipline, l’alpino e lo snowboardcross, dove possiamo puntare alle medaglie. Nel freestyle è matematicamente impossibile, anche se investissimo tutto il budget che abbiamo a disposizione sui ragazzi della squadra, non riusciremmo a far crescere il livello in modo da arrivare a medaglia in due anni e mezzo. Nello snowboardcross gli atleti più in forma sono come sempre Simone Malusà e Alberto Schiavon, che pur essendo i più anziani sono quelli che danno più garanzie. C’è un giovane promettente che è Luca Guerini, se risolve i suoi problemi d’infortunio, sicuramente può ambire ad un podio. Questo anche se gli snowboardcross sono molto cambiati ultimamente, hanno iniziato ad essere più impegnativi soprattutto per quel che riguarda i salti.

Nell’alpino posso fare 4 nomi, 2 femmine e 2 maschi: Corinna Boccaccini e Carmen Raningler, che sono nel primo gruppo di coppa del mondo, Rudy Galli e Meinhard Erlacher che hanno le potenzialità per andare a podio.

GC: Nel 2007 hai vinto il campionato italiano di snowboard-alpinismo o backcountry. Come vedi lo sviluppo futuro di questa disciplina nel mondo dello snowboard?

Cesare Pisoni: Penso che sia uno sport che può solo crescere, grazie anche all’impegno che tu hai messo negli anni passati. Credo che sia un’attività che può diffondersi tantissimo, innanzi tutto perché per uno snowboarder andare in neve fresca è più semplice che per uno sciatore, poi non deve fare un grosso investimento iniziale per l’attrezzatura, perché basta comprare un paio di racchette da neve, uno zaino e dei bastoncini telescopici ed il gioco è fatto, rispetto ad uno sciatore che passa allo scialpinismo e che deve comprare tutto, sci attacchi e scarponi. Lo snowboard-alpinismo è stato inserito nei programmi dei corsi di formazione dei maestri e un maestro di snowboard può portare i propri clienti a fare backcountry, dove non sia richiesto l’uso di corda piccozza e ramponi, cioè l’attrezzatura alpinistica. Anche il CAI ha iniziato a formare degli istruttori di snowboard-alpinismo. Poi l’età media degli snowboarder sta iniziando a salire, ed è positivo, altrimenti uno rischiava di arrivare a trent’anni e di ritornare sugli sci, mancando di prospettive e di stimoli come quelli forniti dallo snowboard-alpinismo.

GC: Perché in Italia la gente non riesce a considerare lo snowboard e gli snowboarder come uno sport e degli sportivi?

Cesare Pisoni: La verità sta un po’ nel mezzo secondo me. La gente vede tutto quello che è nuovo come qualcosa di diverso, e gli snowboarder hanno sempre cercato di differenziarsi dagli sciatori, nel senso che per gli snowboarder tutto quello che facevano gli sciatori doveva essere sbagliato per forza. Alcuni atteggiamenti molto estremisti ed alcune spacconate fatte per far vedere che si era diversi, hanno contribuito sicuramente ad incrementare quest’immaginario collettivo che vede lo snowboarder come uno scavezzacollo o una persona poco raccomandabile. Serve più cultura dello sport e della montagna per lo snowboard. Esiste da noi da più di vent’anni e deve trovare nella sua storia la propria cultura e continuare a crescere, cercando uno sviluppo sia nella tecnica sia nei materiali.

GC: A Limone si è disputata una gara di coppa del mondo FIS di parallelo gigante. Siete stati a Limone qualche giorno per gli allenamenti e siete stati fortunati perché c’era parecchia neve per essere all’inizio della stagione invernale. Quali sono le tue impressioni sull’organizzazione di quest’evento?

Cesare Pisoni: E’ stata una gara importantissima ed un’organizzazione così ben fatta da quando sono in squadra non l’avevo ancora vista. E’ una Coppa del Mondo che assomiglia molto ad un Campionato Mondiale. Per questo bisogna anche dire grazie al nostro ex consigliere federale Carmelo Ghirardi, che lo scorso anno era il nostro referente e che quest’anno è diventato vice presidente della FISI. E’ lui che ha voluto quest’evento, supportato anche dal presidente FISI Giovanni Morzenti che è anche presidente della società impianti di Limone Piemonte. Noi dobbiamo anche ringraziare lo Sporting di Limone Piemonte perché ci hanno ospitato gratuitamente e ci hanno dato l’opportunità di fare un ottimo allenamento.

GC: E’ bene ricordare che in FISI ci sono problemi economici ultimamente.

Cesare Pisoni: Indubbiamente le difficoltà economiche che ha dovuto attraversare la federazione si sono riscontrate a tutti i livelli e gli sport più piccoli hanno pagato un po’ di più. Noi grazie anche a questo supporto siamo riusciti a far allenare anche i ragazzi della squadra B e farli partecipare a questa competizione.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.