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Haute Route Orobie Occidentali


Questo tour nasce da un sogno, il sogno di voler percorrere le Orobie Occidentali svolgendo il mio lavoro da Guida Alpina, quindi affrontandolo con i miei clienti seguendo una attraversata che parte dalla Valsassina, attraversa la Valtellina per passare in Valbrembana e ritornare in Valtellina.
In estate questo percorso è marcato come il sentiero 101 delle Orobie Occidentali, in inverno tutto cambia.

L’innevamento, i pendii, le creste e le cime da affrontare diventano spesso un terreno molto insidioso e sicuramente un terreno di gioco per skialper preparati.
Il percorso l’ho modificato cercando di dargli un valore aggiunto toccando cime o creste che racchiudevano parti tecniche in salita ma che ci hanno regalato delle discese imperdibili.
La cima del Pizzo Tre Signori, come anche il Paradisin o la salita alla bocchetta Furcellin con l’esposta attraversata fino al Pizzo della Nebbia hanno regalato emozioni uniche.

Il tour è lungo 80 km e compie un dislivello positivo di 6000 metri, la sua durata è di 4 giorni pernottando in rifugi e albergo.
Dopo essere partito in treno da Morbegno ho recuperato i miei clienti a Lecco e ci siamo recati alla Culmine di S.Pietro Valsassina e da li, sci ai piedi, abbiamo percorso un giro ad anello che ci ha portato prima ai Piani di Artavaggio, poi tramite il giro dei Mughi e l’omonima bocchetta al Rifugio Cassin Ratti ai Piani di Bobbio dove abbiamo pernottato.

Questa prima tappa prevede uno sviluppo di 17 km ed un dislivello di 1200.
Non siamo stati molto fortunati come meteo dove la nebbia ed il total white l’hanno fatta da padrone, creando non poche difficoltà all’orientamento, sia nel batter traccia e nelle discese.

Il secondo giorno prevedeva una partenza all’alba per percorrere i 23 km ed i 2000 metri di dislivello, ma un imprevisto allo sci di un cliente ci ha costretti ad un ritardo di partenza che ha fatto si che il nostro arrivo al Rifugio Salmurano si è verificato alle 21.30 dopo 12 ore di attraversata.
Consideriamo che il sentiero 101 in inverno è completamente sommerso dalla neve, qualche palina qua e la, ma la ricerca dei passaggi e la valutazione dei pendii continuando a cambiar versante e fondamentale.
Inoltre questa tappa sotto il profilo alpinistico è la più impegnativa, perchè prevede il passaggio alla bocchetta del Toro, la salita al Pizzo Tre Signori e al Paradisin, tutte effettuate con corda, piccozza e ramponi.
Anche nella seconda tappa la nebbia ci ha più volte complicato la vita ed alla fine la notte ha accompagnato il nostro arrivo al rifugio dalla Bocchetta di Inferno.

Finalmente la terza tappa, la più lunga, si è svolta sotto un sole fantastico che pero’ ha modificato il percorso perchè troppo sotto il pericolo di valanga.
Partiti dal Rifugio Salmurano ci siamo portati al Lago di Pescegallo, e mediante la Bocchetta di Furcellin siamo entrati in val Bomino.
Qui ho avuto la fortuna di aprire un nuovo canale di discesa ripido ma molto entusiasmante, i clienti invece li ho indirizzati verso la discesa classica del Ponteranica dalla bergamasca.
Dopo essere arrivati a Ca’ San Marco siamo scesi fino alla madonna delle nevi e da li’ tramite la Val Terzera siamo saliti al Passo San Simone per poi scendere ed incrociare la provinciale che in 5 km a piedi ci ha portato a Foppolo, fino all’albergo Des Alps dove abbiamo pernottato.
Questa tappa e’ lunga 27 km e 1900 metri di dislivello

La quarta ed ultima tappa da Foppolo ci ha portato tramite il Passo di Porcile in Vallunga di Tartano e da li’ con autostop nuovamente in stazione a Morbegno.
La sua lunghezza è di 13 km per 900 metri di dislivello.

E’ stata un’esperienza unica sia a livello tecnico di sci ed alpinistico, sia a livello umano; le tappe sono sempre state intense e con 3 clienti mai banali.
Alle volte la stanchezza faceva brutti scherzi, ma l’amicizia che li univa, ha sempre riportato l’ordine, solo quando ti metti veramente in discussione fuori dalla tua zona di confort, puoi capire i tuoi limiti ed io mi sono veramente divertito, ho raggiunto il mio sogno e l’ho potuto condividere con i miei clienti: Angelo Zugnoni, Luca Gerosa e Mauro Tentorio.

Di Cristian “Cinghio” Candiotto – Guida Alpina – fb.com/cristian.candiotto

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.