Itinerario Aiguille Verte, Couloir Whymper – Chamonix (FRA)
Di Giorgio Bavastrello
L’Aiguille Verte è una montagna particolare, inserita in una scenografia unica. Il bacino è quello del Monte Bianco “lato” Chamonix. Anzi dalle strade della località sciistica si vede perfettamente la vetta e il versante Est, per intenderci quello noto come “Nant Blanc” teatro di salite alpinistiche di livello, ma soprattutto di discese “eroiche”.
Ma la Verte è in tutti i suoi versanti “mitica” e nonostante non sia la vetta più alta del bacino, forse è la più ambita dagli alpinisti. O quanto meno è tra quelle che un appassionato di alpinismo deve, prima o poi, mettere in “collezione”
Girovagando nel web riusciamo a capire che le condizioni nevose di quella zona potrebbero consentire una discesa del couloir Whymper nel versante sud della Verte. A breve giro di telefonate ci accordiamo per “andare a vedere”. Io da Genova, Robi da Cuneo, Diego da Nus e…Simone da Chamonix. Potrebbe sembrare la formazione di una scalcinata armata “Brancaleone”. Il meteo sembra ottimale, condizione necessaria per poter salire a oltre quattromila metri di quota.
Così sabato all’alba io e Robi ci vediamo a Busca e raggiungiamo a Nus Diego. Il trio si è ricompattato, dobbiamo ora attraversare il tunnel del Bianco e raggiungere il “local” Simone.
Al parcheggio il gruppo è riunito, facciamo un ultimo check-in e completiamo il carico: minestre, pane, acqua, varie e assortite e ci incamminiamo con i nostri pesanti fardelli alla funivia dell’Aiguille du Midi. La “benna” che ci porta su è strapiena e ci sentiamo delle acciughe, ma finalmente siamo in cima: 3800 metri raggiunti in venti minuti, non male. L’idea è quella di scendere la Vallee Blanche per circa 1800 metri sino alla morena del ghiacciaio di Leschaux e da lì salire i pendii che conducono al bivacco, dove vi arriviamo nel pomeriggio: accogliente e già “abitato” da due francesi e due argentini, i quali hanno già provveduto all’accensione della stufa.
Il buio arriva ed è ora di preparare cena: ravioli e parsoti e poi salumi vari. Ci vorrebbe un goccio di buon vino! Poi tutti a nanna.
Il mattino è ancora buio e assonnati prepariamo il te, rapida colazione e siamo con i piedi sulla neve. In prossimità della terminale è già l’alba e tutto si colora di rosa-arancio e giallo. Ramponi ai piedi superiamo la terminale e un po’ alla volta siamo al colletto e da qui per cresta sulla Verte! Non abbiamo molte parole da dirci, l’emozione è per tutti noi grande che i nostri visi sono solcati dal sorriso di chi ha realizzato un piccolo-grande sogno. Attendiamo in vetta un’oretta, in modo tale che la neve ammorbidisca il giusto. Si parte, tre curve sulla calotta e poi cresta. Siamo nel canale e ci alterniamo in discesa. Neve perfetta. Arriviamo alla strettoia dove siamo costretti a toglierci gli sci e dove allestiamo due doppie su soste già attrezzate. Rapidi siamo di nuovo sci ai piedi.
Raggiunta la “rimaye” la saltiamo e planiamo leggeri al bivacco dove raccogliamo fornelletti e altro materiale lasciato e inutile alla salita. Poi saranno altri 1700m circa di discesa sino a Chamonix dove salutiamo il nostro amico Simone. Una pizza e una birra chiuderanno un weekend trascorso in montagna in compagnia di amici e in un ambiente unico.
Descrizione dell’itinerario
Il primo giorno si raggiunge la base del ghiacciaio di Leschaux o da l’Aiguille du Midi e discesa dalla Vallee Blanche oppure con il trenino di Montenvers. Alla base della morena si sale in direzione N e per semplici pendii si arriva a vedere la parete sud Della Moine e della “l’arête des Ecclesiastiques”. Si mette piede nella parte bassa del ghiacciaio del Talefre base dei pendii S della Verte, del Droites e delle Courtes e si raggiunge il bivacco Couvercle” a circa 2690m.
Il secondo giorno si raggiunge la base del couloir e si supera la terminale dove si ritiene più opportuno, di solito alla sinistra salendo. Risalire il canale sino a un colletto e se le condizioni sono sicure si può raggiungere la vetta della Verte percorrendo la cresta per circa sessanta metri.
La difficoltà sono 5.3E3. Il canale ha pendenze comprese tra i 45°-50° con una cinquantina di metri, in uscita, intorno ai 55°. Da tenere in considerazione, per chi non è abituato, alla quota che in qualche modo incide sulla prestazione, sia in salita sia, e soprattutto, in discesa.