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La Nazionale di Snowboardcross verso Pechino, intervista con Cesare Pisoni


Come ogni autunno la Nazionale di Snowboardcross è in allenamento a Cervinia, periodo fondamentale per preparare l’esordio in Coppa del mondo a Pechino del 28 novembre, che sarà l’antipasto, anzi il Test Event, delle Olimpiadi che si disputeranno a febbraio. Le nevi valdostane sotto il Passo del Teodulo vedono scivolare veloci le tavole di Omar Visintin, Lorenzo Sommariva, Tommaso Leoni, Matteo Menconi, Filippo Ferrari, Michele Godino, Michela Moioli, Sofia Belingheri, Francesca Gallina e Caterina Carpano, con gli allenatori Luca e Stefano Pozzolini a controllare ogni curva e ogni salto degli snowboarder azzurri che ci rappresenteranno alle Olimpiadi di Pechino. Pochi giorni e partiranno per la prima gara di Coppa del mondo SBX a Secret Garden (Pechino), su un tracciato inedito che sarà quello delle Olimpiadi, di cui si vocifera essere estremamente lungo (1 minuto e 30 secondi) e impegnativo fisicamente, una gara da cui i tecnici dello snowboard italiano sapranno trarre le indicazioni indispensabili per preparare al meglio le Olimpiadi.

Abbiamo intervistato il Direttore Sportivo delle Nazionali di Snowboard Cesare Pisoni, che fa il pendolare tra Cervinia, sede di allenamento dello Snowboardcross, e Val Senales, sede di allenamento del Parallelo, parlando di Olimpiadi, snowboard e montagna.

Intervista a Cesare Pisoni

– Da quando sei diventato Direttore Sportivo delle Nazionali di Snowboard, quali sono stati i successi più importanti?

Sicuramente l’oro olimpico con Michela Moioli, bergamasca come me, del mio snowboard club, lo Scalve Boarder Team, che ho iniziato ad allenare quando era adolescente. Le 17 Coppe del mondo conquistate dal 2010 che hanno contribuito al riconoscimento dello snowboard come sport di alto livello. Anche nell’ultima stagione abbiamo conquistato 3 medaglie ai Mondiali e 3 Coppe del mondo.

– Guiderai alle Olimpiadi di Pechino il Parallelo e lo Snowboardcross. Che possibilità ci sono di conquistare medaglie?

Ovviamente non possiamo nasconderci. L’obbiettivo minimo è di vincere 2 medaglie, le possibilità ci sono. Nello SBX abbiamo la Campionessa Olimpica in carica e siamo andati a medaglia mondiale con lo SBX Team. Nel Parallelo maschile, come nello SBX, sarà difficile scegliere i 4 uomini per le Olimpiadi tra i 6 a disposizione, decideranno le prove di Coppa del Mondo prima delle Olimpiadi. L’importante sarà avere “4 frecce” in grado di colpire il bersaglio della medaglia olimpica. Al femminile oltre a Moioli che, come dimostrano i tempi di allenamento è in gran forma, contiamo di avere un buon risultato anche da Carpano, Belingheri e Gallina.

– La Palma d’Oro al merito tecnico è stato un importante riconoscimento del CONI. Quanto c’è di tuo nell’aver trasformato lo snowboard italiano in uno sport altamente competitivo e vincente nel mondo?

Ho cercato di portare i valori dello sport nel mondo dello snowboard. Ho alzato il livello professionale degli atleti, grazie ai gruppi sportivi militari, allo staff di allenatori, preparatori e skiman, tutto questo in sintonia con la Federazione Italiana Sport Invernali, che ha creduto in noi, nella crescita dei giovani e in prospettiva delle Olimpiadi Milano Cortina 2026. A questo progetto ho dedicato tutta la mia professione.

– Da qualche anno fate la preparazione autunnale a Cervinia, che considero come la “Coverciano dello snowboard”. Quanto è importante il periodo di allenamento a Cervinia per questa stagione che culminerà con le Olimpiadi?

Cervinia è la nostra casa. Prima come neve di allenamento, poi con la gara di Coppa del mondo di Snowboardcross, la prima in Italia, che è diventata nel corso degli anni una classica. Grazie alla disponibilità della stazione, che mette a disposizione ore di gatto e la neve artificiale necessaria per la costruzione delle strutture in collaborazione con il nostro staff tecnico.

– A livello personale qual’è la specialità dello snowboard che pratichi e preferisci?

Pur avendo un passato agonistico nello snowboard alpino (Gigante e Parallo), è lo snowboard-alpinismo che rappresenta per me l’essenza dello snowboarding. E’ più facile per andare fuoripista rispetto allo sci, inoltre con la pandemia e gli impianti chiusi, ha avuto un incremento di praticanti. Le sensazioni in discesa in neve fresca sono uniche, che riportano al padre del nostro sport che è il surf da onda.

Non sarà facile vincere delle medaglie alle Olimpiadi, la concorrenza è forte e agguerrita, le aspettative sono tante, vuoi per quello che lo snowboard italiano ha saputo fare negli ultimi 8 anni, vuoi perché dopo i successi dello sport italiano nell’ultima estate, soprattutto alle Olimpiadi, ci si aspetta tanto anche in quelle invernali. Per la prima volta lo snowboard gode di grande considerazione, con la campionessa olimpica in carica, Michela Moioli, addirittura scelta dal CONI come portabandiera per la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi. Come andrà a finire lo dirà la cronaca, quel che non mancherà agli snowboarder azzurri sarà il tifo di tutti gli appassionati di snowboard italiani che vorranno vivere, visto il fuso orario, ancora delle “notti magiche”!

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.