L’alpinista polacco Andrzej Bargiel scende l’Everest con gli sci

L’alpinista e sciatore polacco Andrzej Bargiel è riuscito nell’impresa di scalare l’Everest (8848m), senza ossigeno supplementare e scendere con gli sci, fino al campo IV da cui era partito per l’assalto finale e successivamente fino al campo base. Bargiel ha raggiunto la vetta in compagnia di Dawa Sherpa. Salita faticosa per via della quantità di neve fresca, che però ha consentito la discesa con gli sci.
Andrzej Bargiel e il suo team di supporto, secondo quando riportato nella sua pagina fb, hanno lasciato il Campo Base alle 4.30 del mattino del 19 settembre. Il 21 settembre, Bargiel ha lasciato il Campo 4 al Colle Sud (7900m) alle 23.24 , raggiungendo la vetta poco dopo le 15 del giorno successivo, quindi in 16 ore e 30 minuti.
Dopo pochi minuti, calzati gli sci, ha iniziato la discesa, raggiungendo il Campo due (6400m) dove si è fermato a riposare anche a causa del sopraggiungere dell’oscurità. Il mattino seguente ha completato la discesa, attraversando il ghiacciaio del Khumbu con gli sci ai piedi, senza usare corde fisse o attrezzature già predisposte. A indicargli la via migliore nell’intricato e pericoloso dedalo di crepacci è il drone pilotato dal fratello Bartek Bargiel, come già fatto al K2. In questo modo l’alpinista ha potuto completare la discesa sempre con gli sci ai piedi.
Andrzej Bargiel, fuoriclasse dello sci estremo, non è nuovo a queste imprese. Aveva già sceso lo Shisha Pangma nel 2013 e il Manaslu nel 2014. Nel 2022 aveva sceso con gli sci il K2 e prima ancora il Broad Peak. Nel 2023 ha scalato e disceso con gli sci il Gasherbrum I e II.
Nella storia delle discese dall’Everest, non è una prima assoluta, in quanto l’altoatesino Hans Kammerlander compì un’impresa proprio sull’Everest il 24 maggio 1996, salendo e scendendo in sci in 23h30m dal campo base, con un tempo di salita di 16h40m, senza bombole di ossigeno, e scendendo in 6h50m. Unico neo, la carenza di neve nella parte centrale che lo costrinse a togliere gli sci per quasi 1000 metri di dislivello. Discesa che è stata effettuata in modo integrale in sci, ma con l’uso delle bombole ad ossigeno in salita, dallo sloveno Davo Karnicar nel 2000 e con lo snowboard dal francese Marco Siffredi nel 2001, entrambi scendendo nel Couloir Norton. Marco Siffredi scomparve poi in discesa nel Couloir Hornbein un anno dopo.




