Luca Matteotti Campione del Mondo di Snowboardcross! Michela Moioli bronzo, super Italia a Kreischberg (AUT)
Giornata storica per l’Italia nei Mondiali di snowboard di Kreischberg. Luca Matteotti e Michela Moioli infilano un oro e un bronzo nello snowboardcross in una gara che difficilmente dimenticheremo per le emozioni regalate e per la storia che la squadra diretta da Cesare Pisoni ha saputo riscrivere. E’ la prima volta che un atleta italiano sale sul gradino più alto del podio maschile in dieci gare iridate della specialità, è la prima volta che una atleta italiana conquista una medaglia nella specialità femminile. E si tratta di due piazzamenti cercati e voluti con tutte le forze da un team che sta dominando la stagione anche in Coppa del mondo nelle specialità del parallelo.
Ad aprire le danze è stata la diciannovenne bergamasca dell’Esercito Michela Moioli, talento innato della tavola che due anni fa si era messa in evidenza diventando la seconda snowboarder più giovane della storia a vincere una gara di Coppa del mondo a nemmeno diciotto anni. Nella finale olimpica di Sochi arrivò spedita in finale, poi una maledetta caduta le procurò la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro che mise fine ai suoi sogni. Tornata in pista proprio nelle qualificazioni di giovedì dopo 333 giorni, si è qualificata senza fatica per i quarti di finale e ha goduto di un colpo di fortuna (più che meritato) in semifinale, quando sembrava sull’orlo dell’eliminazione. la dea bendata è intervenuta sotto forma di un contatto fra Samkova e Bankes che si sono autoeliminate, lasciandole strada libera. Una volta arrivata nella big final, ha tenuto a bada il ritorno della Jekova per guadagnare il bronzo alle spalle di Moenne Loccoz e Jacobellis che mai prima d’ora una donna italiana era riuscita a raggiungere. Fuori invece nei quarti Raffaella Brutto.
Pochi minuti dopo è stato il turno di Matteotti. Con Omar Visintin ed Emanuel Perathoner fuori negli ottavi e Tommaso Leoni escluso nei quarti, il venticinquenne alpino di Sarre (Ao) ha mostrato doti di grande maturità, superando agevolmente ottavi e quarti e dominando sia la semifinale che la big final, dando dimostrazione di netta superiorità nei confronti della concorrenza, a cominciare dall’australiano Kevin Hill, secondo al traguardo davanti agli americani Nick Baumgartner e Nate Holland. Matteotti in carriera vanta in Coppa del mondo una vittoria (a Lech nel 2010), un secondo (ad Arosa nel 2011) e un terzo (ad Arcalis nel 2014), questa è l’impresa più importante della sua ancora giovane carriera per un atleta su cui lo staff tecnico ha sempre puntato per le sue qualità.
Le interviste ai protagonisti
Luca Matteotti
Si aggira per i corridoi della sala stampa di Kreischberg con la medaglia d’oro in tasca. Il primo successo importante della carriera arriva cinque anni dopo il suo trionfo in Coppa del mondo che sembrava aprirgli le porte del paradiso, nel mezzo invece un paio di brutti infortuni che ne hanno ritardato la crescita, prima dell’esplosione sulla pista austriaca. Due brutti infortuni alla caviglia e al ginocchio destro mi sono costati tanto – racconta oggi il venticinquenne alpino valdostano -, ma stavolta ho trovato una pista che si adatta perfettamente alle mie caratteristiche. Il mio fisico leggero (i compagni di squadra lo chiamano simpaticamente spillo) mi consente su questi tracciati tecnici di fare la differenza, invece sulle piste facili gli avversari con maggiore peso riescono a starmi davanti. Nelle run ottavi e quarti non ho avuto posizioni di partenza facili, invece in semifinale e finale ho potuto scegliere e le cose sonod ecisamente migliorate. Così asono riuscito a condurre il ritmo e i risultati si sono visti. Dopo un anno e mezzo in cui ho faticato tantissimo, sono tornato ad uno stato di forma buono. In questo momento non realizzo ancora bene ciò che ho fatto, provo soltanto estrema felicità e soddisfazione, penso di avere dimostrato cio’ che posso fare ma allo stesso tempo sappiamo che posso e devo migliorare anche in altre condizioni, per cui c’è tanto da lavorare. La dedica odierna è speciale, come testimonia la scritta sul casco: Il mio pensiero va a Lorenzo Catapano, il nostro compagno della squadra B che sta affrontando una prova ben più importante della nostra. Matteotti ricorda quando cavalcò la prima tavola a quattro anni: I miei genitori gestivano un ristorante a Rhemes Notre Dame, io per aspettarli cominciai a surfare con altri amici e da allora non più smesso.
Michela Moioli
Ha lanciato un urlo liberatorio dopo avere tagliato il traguardo di Kreischberg. Un passato nelle categorie giovanili da predestinata (due bronzi nei Mondiali juniores del 2012 e 2013, secondo posto nella classifica finale di Coppa Europa nel 2012) e un presente sinora breve ma intenso in Coppa del mondo (con una vittoria e un secondo posto individuali e un successo nel team event con Raffaella Brutto) sono stati interrotti dal brutto infortunio al ginocchio della finale olimpica di Sochi del 16 febbraio 2014. Esattamente undici mesi dopo il destino ha restituito alla diciannovenne alpina di Alzano Lombardo quando le aveva tolto in Russia, nella gara che segnava il suo ritorno alle competizioni. E’ stato uno sfogo che mi è servito per ritrovare me stessa – racconta -. Quasi quasi non ci credevo, ma in tutte le batterie mi sono sentita con una marcia in più rispetto al passato. Ho rivisto la Michela che si diverte, non ho mai mollato. In semifinale ho avuto un po’ di fortuna perchè due avversarie che mi precedevano si sono toccate cadendo, ma fa parte del gioco. E’ una medaglia a cui è difficile dare un valore, vale quanto un oro e so solo io cosa ho sofferto per arrivarci. Il suo recupero è passato anche attraverso una ferreo regime alimentare e che le ha fatto perdere sette chili di grasso e permesso di lavorare sulla muscolatura. E’ una differenza che in gara si sente. Oggi sono passati esattamente undici mesi dal mio infortunio, probabilmente era destino che mi rifacessi. Ho affrontato e battuto le mie paure. Il mio primo pensiero va a tutte le persone che mi sono state vicine, dal direttore sportivo Cesare Pisoni a tutti gli allenatori guidati da Luca Pozzolini, senza dimenticare la palestra di Bergamo dove mi alleno fisicamente con Yuri Ambrosioni, Sergio Rebuzzi e la mia preparatrice mentale Lucia. Adesso che sono tornata non voglio smettere più.
Cesare Pisoni Direttore Sportivo della Nazionale di Snowboard
Questa giornata è stata la dimostrazione dell’enorme lavoro di una grande squadra, capace di ottimizzare al meglio tutte le difficoltà di neve e di infortuni che ci sono stati in questi mesi. Dopo il traguardo mi sono emozionato, ringrazio gli allenatori e gli skimen che non si sono mai risparmiati per dare ai ragazzi il massimo del sostegno. Adesso questo buco di medaglie in una disciplina che tradizionalmente ci regala grandi soddisfazioni è stato colmato, abbiamo finalmente un campione del mondo e una campionessa destinata a regalarci altre soddisfazioni. la nostra è una squadra giovane che in futuro ci può dare garanzie incredibili, questo è il vero snowboard con la S maiuscola.
Ordine d’arrivo SBX maschile Mondiali Kreischberg (Aut):
1 MATTEOTTI Luca 1989 ITA 1000.00
2 HILL Kevin 1986 CAN 800.00
3 BAUMGARTNER Nick 1981 USA 600.00
4 HOLLAND Nate 1978 USA 500.00
13 LEONI Tommaso 1991 ITA 200.00
26 PERATHONER Emanuel 1986 ITA 50.00
29 VISINTIN Omar 1989 ITA 36.00
Ordine d’arrivo SBX femminile Mondiali Kreischberg (Aut):
1 JACOBELLIS Lindsey 1985 USA 1000.00
2 MOENNE LOCCOZ Nelly 1990 FRA 800.00
3 MOIOLI Michela 1995 ITA 600.00
4 JEKOVA Alexandra 1987 BUL 500.00
13 BRUTTO Raffaella 1988 ITA 200.00
21 BELINGHERI Sofia 1995 ITA 100.00
fonte fisi.org