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Mera Ski Alp (VC): seconda tappa dell’International Ski Tour, 157 scialpinisti al via e vittorie dell’elvetico Biffiger e di Giusy Barbuto


Di Lorenzo Scandroglio

Con 157 partenti di cui 26 donne i territori della Valsesia, dell’Ossola del Verbano hanno battuto ieri sera, sabato 12 gennaio, tutti i record di partecipazione a una gara di ski alp. L’Alpe di Mera, che per la seconda tappa dell’International Ski Tour valevole per il campionato presentava un percorso modificato più tecnico e leggermente più lungo del previsto (3 salite, di cui una fuori pista, e due discese per un totale di 700 metri di dislivello positivo), è stata però anche teatro di un grande spettacolo sportivo. L’elvetico Christian Biffiger, vincitore di IST 2011-2012, ha battuto in volata l’ossolano Erwin Deini. Fra le donne successo storico per lo ski alp ossolano con Giusy Barbuto che espugna la valsesia passando prima sul traguardo davanti alla pluricampionessa e favorita della vigilia, l’alagnese Gisella Bendotti staccata di una manciata di secondi. Sono felicissima, sono state le prime parole di Giusy all’arrivo di Mera… Marcello Ugazio e Rachele Moresco si impongono nelle categorie under 18 maschile e femminile.

La seconda tappa dell’International Ski Tour (seconda tappa valida per l’acquisizione di punti) si è risolta con un successo per questo piccolo grande sport. Un successo il cui merito si deve soprattutto alla grande passione e al giusto spirito con cui in Valsesia vengono prese queste manifestazioni. Spirito che manca in Ossola e, più in generale, nel Verbano, area più arretrata in termini di cultura dello sport rispetto non solo alla vicina valle del Rosa, ma anche e soprattutto rispetto a tutto il Nord Est, dove la partecipazione alle iniziative sportive legate al mondo verticale (le scialpinistiche notturne e diurne) è altissima ed estesa a tanti popolari che non temono di mettersi in gioco o di essere giudicati. Anche ieri sera a Mera la gara non è stata vissuta come un confronto con gli altri (salvo che per una ristretta schiera d’elite che riguarda i primi 10-20 del ranking) ma innanzitutto come una cosa che fa bene a sé stessi. Un modo per fare sport in atmosfera conviviale. Un bel modo per ricordare gli amici più sfortunati del movimento scialpinistico valsesiano scomparsi gli anni scorsi. Un bel modo per ricordare Massimiliano Lani a cui la Mera Ski Alp è dedicata, come ha spiegato l’organizzatore Manuel Gambarini affiancato da Dario de Alberto e dai tanti altri volontari.

La cronaca della gara e le sfide al vertice

Poi naturalmente c’è la cronaca sportiva con la sua vicenda e il suo emozionante spettacolo. Fra gli uomini i timori di un Erwin Deini coi remi in barca dopo l’arrivo del piccolo Didier sono stati subito fugati – ma le premesse si erano già viste a Rosswald – dopo pochi secondi quando si sono decifrati i nomi del terzetto che stava imprimendo un ritmo di gara indiavolato: Erwin Deini, Stefano Trisconi, Christian Biffiger. Qualche metro di vuoto e, subito lì dietro, una sequenza di scialpinisti decisi a vender cara la pelle. C’erano proprio tutti ieri, o quasi, pronti ad approfittare di ogni minimo eventuale tentennamento dei primi: dal fuoriclasse fondista Pietro Broggini a Mauro Darioli, dall’artista biker Davide Ciocca a Philipp Zenklusen, da Claudio Civerolo a Marco Tosi, da Ivan Camurri a Davide Garlaschini a Stefano Basalini. Un livello altissimo impressionante, con nuovi volti giovani che cominciano ad affacciarsi fra i primi, sulla soglia dei primi 10. Un nome va fatto, ed è quello di Mauro Stoppini, dalla Valle Anzasca, reduce da qualche allenamento che deve avergli fatto bene con l’amico e campione Damiano Lenzi.

Ma torniamo alla cronaca per chiuderla senza troppi giri di parole. Il trenino dei primi tre resta compatto fino al penultimo cambio pelli, quando Biffiger e Deini fanno pit stop come fulmini e si lanciano in discesa libera verso l’ultima breve salita. A questo punto il cusiano Stefano Trisconi perde mordente e, forte di un buon margine sul quarto Pietro Broggini, preferisce amministrare. Ma là davanti si consuma un rush finale da mille e una emozioni: Erwin ci prova ad… andar via e mette una decina di metri su Biffiger. La salita non è particolaremente ripida e permette ritmi inimmaginabili. Biffiger non molla e chiude il vuoto. Allora Erwin riparte. Altri dieci metri ma Biffiger ritorna sul battistrada. L’arco del traguardo ormai è lì, mancheranno 200 metri di sviluppo. Erwin prova di nuovo con il cuore in gola. E le battute finali ce le racconta lo stesso Biffiger: Con la mia testa ho cercato di stare attaccato a Erwin. Anzi a quel punto sono scattato anch’io e l’ho superato. Gli sono arrivato davanti di pochissimo. Che gara!. Per il resto, a dire delle scintille che si alzavano appena dietro il podio, basta un dato: dal 4° (Pietro Broggini) al 10° (Ivan Camurri) c’erano solo 62, praticamente 7 atleti in un minuto.

Giusy Barbuto olé! Fra le donne successo storico dell’ossolana sulla Bendotti

Anche fra le donne, oltre alle tante che hanno preso la tappa di Mera come una bella festa e come una passeggiata notturna, il livello là davanti cresce in modo vertiginoso. L’ossolana Giusy Barbuto, dopo una gara combattutissima, riesce ad imporsi per pochi secondi sulla campionessa di casa, l’alagnese Gisella Bendotti. Quest’anno che la detentrice di IST femminile Erika Forni è ferma, qualcuno potrebbe aver pensato che per Gisella i giochi erano fatti. E invece no. L’ottima preparazione dei mesi scorsi di Giusy e la sua grinta l’hanno portata a vincere. E a vincere con merito, dopo che, nella prima salita, l’ossolana si era trovata a inseguire con qualche metro di distacco. Ma già al primo cambio pelli era sulle code della Bendotti e, tra una discesa e una seconda salita più lunga, ecco che il sorpasso è arrivato. Complimenti a Giusy che, con questa vittoria e con il secondo posto di Rosswald, balza in testa alla classifica generale. Ma complimenti anche a una Greta Mancini in crescita impressionante che conquista il terzo gradino del podio dimostrando che, con la volontà e la costanza, la bognanchese potrebbe portarsi a ridosso delle prime e cominciare a impensierirle. Quarta l’ottima ossolana Gabriella Astori e quinta l’altra valsesiana Giulia Tosi.

Sgambada a rischio. Poi tocca alla Devero Ski Alp

A questo punto, dopo che venerdì 18 gennaio la Sgambada (tappa ticinese dell’International Ski Tour non valida per il campionato) potrebbe essere rinviata per la scarsità di neve – ma su questo si attendono conferme dagli organizzatori – il campionato che conta torna domenica 27 gennaio con una Devero Ski Alp sempre più lanciata verso un futuro di nuovi fasti: gara a coppie a tecnica classica (quindi non più l’emozionante staffetta che però doveva essere sacrificata sull’altare di una futura gara Fisi, come nelle volontà degli organizzatori Cecilia Cova e Lorenzo Scandroglio che, in questi anni, l’hanno tenuta in vita: Due anni fa ci siamo seduti a un tavolo con il Comune di Baceno, la Pro Loco, lo Sci Club Antigorio e tanti altri amici che vogliono bene a questo sport e a questo meraviglioso luogo. Insieme abbiamo deciso di riportare la Devero Ski Alp alla ribalta della cronaca sportiva scialpinistica nazionale, con tutte le difficoltà, anche economiche, che questa scelta comporta. Qualcuno è dispiaciuto della rinuncia alla staffetta, formula che premiava lo spettacolo e (cosa rara nello ski alp) che premiava soprattutto il pubblico. Ma fin da subito avevamo programmato che, nell’arco di due anni, saremmo passati a una gara lunga che, della staffetta, avrebbe mantenuto la componente della squadra. Anche per restare nel solco di quella tradizione che, alcuni anni or sono, vide già l’Alpe Devero sede di una gara a coppie e dei Campionati Italiani voluti da un meritorio comitato di appassionati. Oggi, di quel gruppo, a tirare le fila insieme a noi, c’è Walter Martinetti, organizzatore e atleta antigoriano dietro al quale si muovono gli altri amici dello Sci Club Antigorio. Su proposta di alcuni di loro la Devero Ski Alp diverrà Memorial Mario Merelli.

In sostanza la Devero Ski Alp sarà gara a coppie con, per i senior, due salite e due discese per un totale di 1500 metri di dislivello positivo. La zona della conca del Devero interessata dalla gara, se le condizioni lo permetteranno, dovrebbe essere quella che va verso i Piani della Rossa e, da qui, dapprima in direzione della Bocchetta dello Stange, poi in direzione del Pizzo Bandiera.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.