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Mottarone Moon Ski Alp: che spettacolo!


La staffetta del Mottarone, alla sua seconda edizione, fa il pieno: 60 coppie, ovvero 120 concorrenti. 5 squadre femminili e 3 coppie miste, per un totale di 13 donne. E l’età media si abbassa, a significare che splende il sole del futuro sullo ski alp. Erwin Deini e Dario De Alberto (la santa alleanza di Ossola e Sesia), tornano a una meritata vittoria, permettendo all’ossolano di riguadagnare punti in classifica generale sul capolista Basalini (secondo al Mottarone insieme a Ivan Beltrami). Terzi, sorprendenti e sempre più temibili, gli svizzeri di Briga Christian Biffiger e Philipp Zenklusen. Come da pronostico la gara femminile è andata a Erika Forni, in forma come non mai, e Gisella Bendotti (che si avvicina così alla vittoria matematica del circuito, avendo già collezionato ben 5 vittorie). Seconda piazza per l’ottima Silvia Preti e per Cecilia Cova, artefice di due sorpassi decisivi sulle dirette concorrenti nel secondo turno di gara. Per la cronaca, diversamente da quanto annunciato, Lenzi e Iacchini (vincitori nel 2009) hanno dato forfait all’ultimo minuto. 

Ma chi se l’aspettava che anche al Mottarone venisse abbattuta la barriera del suono dei cento? Gli amici del Cai di Omegna non immaginavano di raddoppiare rispetto all’anno passato. Eppure noi ci avremmo scommesso. In linea con quel che stava accadendo in tutte le tappe dell’INTERNATIONAL SKI TOUR, anche qui sono arrivati in tanti. Si aggiunga il fatto che la voce che quella di Mottarone, a dispetto di una piccola montagna che non arriva a toccare i 1500 metri di quota, fosse una gara bellissima – forse una delle più belle del circuito per varietà e tecnicità del tracciato – era circolata. Un percorso, fatto ignoto ai più, suggerito in gran parte da quel personaggio, forte in tanti sensi, che è Marco Trisconi, atleta del 1951 le cui prestazioni continuano a impressionare. Così, alla spettacolarità della formula della staffetta, si è aggiunto, per gli atleti, il piacere di un’altra scialpinistica bonsai. E che dire poi dei tanti giovani? Non solo dei due già affiatati (dalla gara del Devero) Marcello Ugazio (13 anni) e Alessia Re (11), ma anche dei tanti altri, come Damiano Buzzi, Stefano Rinaldi, Vittorio Manini, la stessa Erika Forni, tutti del 1990 o dei moltissimi under ’30.

La cronaca

Ma veniamo alle fasi di gara. Come detto si trattava di una staffetta a coppie. Un giro ad anello per ognuno, per tre salite e due discese. Stavolta, diversamente che a Devero, la coppia Deini – De Alberto inverte l’ordine degli addendi, e il risultato cambia. Parte Deini quale primo staffettista, e dopo 100 metri c’è già il vuoto. Al primo cambio pelli, 5 minuti dopo lo start, sulla cima dei ripetitori, Erwin è davanti nettamente, spinto da una rabbia agonistica di quelle rare. Dietro Marco Tosi (vincitore a Devero con Stefano Trisconi e… squadra che vince non si cambia), Ivan Beltrami (in gara con Stefano Basalini), l’elvetico Philipp Zenklusen, arrivano insieme, una manciata di secondi prima dell’orda barbarica. Si piegano, chiudono gli scarponi, fanno sciabolare le pelli come fruste, togliendole dagli sci, e via. Come stelle cadenti nella notte del Mottarone, alla velocità della luce, alla luce delle frontali. In fondo alla lunga e velocissima discesa in pista la frenata è brusca. Da qui si riparte, si passa sopra un ponte e poi vicino a due baite diroccate. Ci si immette nel bosco, per un articolato percorso fuori pista. Bello e tecnico. Qui i bastoncini affondano nella neve, il pendio a tratti si impenna, a tratti spiana, bisogna spingere e far correre gli sci. E Deini allunga ancora. Giunti al culmine si tolgono le pelli e giù di nuovo, a balla. A questo punto manca l’ultima salita. Dal traguardo il pubblico osserva nell’oscurità per vedere arrivare il primo. Tutina bianca dello Sci Club Antigorio. Passo corto e veloce. E’ lui: Erwin! Dietro è il vuoto. Quando parte Dario De Alberto sono passati 29′:16 e la luce frontale successiva deve ancora comparire e affrontare l’ultimo muro. Un’eternità li separa. La falcata è inconfondibile, i capelli lunghi che sporgono dal casco pure, la statura è da giocatore di pallacanestro: è Marco Tosi, che dà il cambio a Stefano Trisconi, con il tempo di 31′:51, 2′:35 di ritardo. Passano altri 27 e arriva Ivan Beltrami a toccare Stefano Basalini il quale, come a sfidare la legge di gravità e l’impossibile, scatta con furia. Credendoci. Ed è qui che si vede la stoffa del campione, nella generosità che lotta fino in fondo e senza compromessi. A questo punto, nell’arco di poco più di 30, arrivano Philippe Zenklusen, Ennio Frassetti, Gabriele Blardone. Comincia un secondo giro di quelli da gustare fino in fondo.

 Frattanto la sfida in rosa non conosce suspense per la prima piazza: Gisella Bendotti porta a termine il suo giro in netto vantaggio sulle inseguitrici e la compagna Erika Forni sigillerà la vittoria mostrandosi in forma smagliante, come attesta il suo tempo di 37′:05 (1′:49 meglio della compagna). E’ dietro che invece si consuma una lotta senza quartiere su cui vale la pena soffermarsi: Giusy Barbuto dà il cambio a Irene Mangano in 44′:34, Lidia Darjan a Michela Savia in 46′:34, Silvia Preti a Cecilia Cova in 48′:02. Una manciata di secondi e passa, a chiudere la schiera femminile, Rosa Cerlini, in crescita costante in queste ultime settimane.

2° giro (di walser)

Ma torniamo agli uomini. De Alberto è davanti, e deve solo controllare. Sa che Basalini è forte. Che quest’anno ha fatto mangiare la polvere a tutti, o quasi. Ma sa anche che il suo vantaggio è incolmabile. Eppure… Eppure Basalini continua a crederci. Nel frattempo ha superato Trisconi junior (Stefano, figlio di Marco), che non è proprio l’ultimo degli arrivati. E nella sua scia c’è anche Christian Biffiger, lo svizzero che più di tutti è in crescita esponenziale, gara dopo gara. Deve aver sentito un bello spostamento d’aria Trisconi quando sono passati! Sulla salita finale Dario non si risparmia, anche se ormai sente la vittoria in tasca e il tifo assordante nelle orecchie. Erwin, il walser coi geni di Agaro (e la casa che fa acqua dal tetto, come ci ha detto sarcastico un giorno) è lì che lo aspetta, lo abbraccia e la gioia è tanta per loro, che volevano e meritavano una vittoria, buona soprattutto per il morale più che per la classifica. E dietro? Non manca tanto che già arriva Basalini. Il suo ritmo è indiavolato, e lo dimostra il suo recupero, se è vero che ha tagliato il traguardo con 1:26 di ritardo da De Alberto quando ne aveva 3′:02 all’inizio del giro… D’altronde il valsesiano ha fatto bene: non doveva strafare. Doveva vincere, tenendo d’occhio lo specchietto retrovisore. La sopresa invece arriva dagli svizzeri. Christian Biffiger è a pochi metri da Basalini, e alla fine sono loro i migliori tempi sul giro: 28′:49 dell’italiano contro i 28′:52 del rossocrociato. Il tempo di Erwin Deini, 29′:16, è il terzo, per quanto valga un simile raffronto, tenendo conto che Erwin non aveva nessuno dietro di sé, e la spinta è diversa in questi casi..

Ancora alle donne: ci si chiede chi sarà la seconda coppia femminile a tagliare il traguardo. L’attesa è lunga, ben 13′ dopo l’arrivo di Erika Forni, l’altra garista di origini walser. Ed è la guida alpina Cecilia Cova la prima a presentarsi, protagonista di un recupero su cui non tutti avrebbero scommesso. Prestazione che consente al suo team di salire sul secondo gradino del podio. Terza giunge Michela Savia che, con Lidia Darjan, sembra aver trovato la compagna perfetta.

E con questa bella serata si volta anche la sesta pagina, delle dieci che compongono il nostro circuito internazionale. Sabato 6 febbraio si va in Svizzera, al Sempione, per la settima tappa, quella di Simplon Dorf. E la festa continua…

(Testo e foto Lorenzo Scandroglio)

    PODIO MASCHILE                                                PODIO FEMMINILE                                  

1. Erwin Deini – Dario De Alberto            59′:41           1. Gisella Bendotti – Erika Forni  1:15′:59   

2. Stefano Basalini – Ivan Beltrami 1:01′:07        2. Silvia Preti – Cecilia Cova        1:29′:25

3. Philippe Zenklusen – Christian Biffiger   1:01′:22        3. Lidia Darjan – Michela Savia    1:31′:41

4. Marco Tosi – Trisconi Stefano              1:02′:44

5. Ennio Frassetti – Walter Martinetti         1:05′:35

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.