Per Oscar Angeloni, l’ex DT della Nazionale di Scialpinismo, un nuovo ruolo in Dynafit
Dopo anni trascorsi alla guida della direzione agonistica della nazionale azzurra di scialpinismo, Oscar Angeloni approda nel team Dynafit con il ruolo di responsabile atleti e eventi sponsorizzati dall’azienda del leopardo delle nevi. L’esperienza di anni trascorsi come atleta prima e allenatore poi, a disposizione di un gruppo di giovani interpreti della disciplina che sta lavorando per entrare nel programma olimpico.
A partire dal primo novembre 2014 il progetto Dynafit Race Attack dedicato al mondo racing avrà un nuovo punto di riferimento. Oscar Angeloni, infatti, entra a far parte della scuderia dell’azienda che più di ogni altra ha segnato l’evoluzione degli ultimi trent’anni dello scialpinismo. Bellunese, classe 1972, il nuovo Athletes and Event Manager di Dynafit ci racconta lo stato dell’arte di una disciplina sportiva che sta compiendo grandi passi verso il futuro. E forse anche verso un futuro a cinque cerchi.
– La disciplina dello scialpinismo ha avuto una crescita molto forte negli ultimi anni, quale è stata la ragione di questa crescita secondo te? Sia in campo agonistico che turistico?
I numeri parlano da soli, lo sviluppo rientra sicuramente nella crescita che sta coinvolgendo tutti gli sport outdoor, un successo legato molto al desiderio di evasione da uno stile di vita sempre più stressante. Lo scialpinismo ha un valore aggiunto: ti permette di arrivare dove gli altri non arrivano.
Per quanto riguarda il mondo agonistico il successo è legato alla qualità delle gare, molto migliorata negli ultimi anni. Le aziende del settore investono di più e un contributo forte l’ha sicuramente dato l’inserimento dello scialpinismo nella famiglia del CIO, e la possibile titolazione come “disciplina olimpica” alza inevitabilmente l’interesse. E la crescita continuerà nei prossimi 4-5 anni in modo importante.
– Un tempo gli atleti venivano dallo sci di fondo e qualcuno dallo sci alpino come Alba De Silvestro. Che profilo di utente vedi dal tuo osservatorio agonistico?
Negli ultimi anni le cose sono cambiate, alcuni atleti provengono ancora da queste discipline, ma sono sempre di più i ragazzi che iniziano direttamente dallo scialpinismo, anche grazie a gruppi sportivi che lavorano sulle categorie baby, dai 10 ai 13 anni.
– La grossa sfida sarà rendere lo scialpinismo ancora più internazionale.
Ci sono nuove nazioni asiatiche molto forti come Corea e Giappone. Anche tutto il blocco dell’est europeo come Polonia, Romania, Repubblica Ceca si stanno avvicinando alle competizioni, e la Russia ha organizzato varie competizioni. La nazione che al momento sta investendo molto è la Norvegia, e nei prossimi anni sarà sicuramente protagonista.
– Aspettative su una partecipazione olimpica della disciplina?
I tempi tecnici e burocratici parlano del 2022, bisognerà modificare un po’ i tracciati di gara, come hanno dovuto fare anche altre discipline per essere inserite nel programma olimpico, ma si dovrà fare senza snaturare ovviamente la disciplina. La ISMF (la federazione internazionale dello scialpinismo) sta lavorando seriamente al fianco del CIO in questa direzione.
– E ora perché Dynafit? Cosa ti lega a questo marchio? Hai un ricordo particolare legato a Dynafit?
Quella di DYNAFIT è per me un’opportunità importante e molto stimolante. Con il marchio ho anche un legame affettivo: i miei primi scarponi sono stati DYNAFIT e anche se ormai li ho distrutti, li tengo ancora da qualche parte in garage. Pensa che all’ultima Patrouille de Glaciers che ho affrontato da atleta li avevo parzialmente rotti a metà gara, ma mi hanno portato fino alla fine, quindi li considero un porta fortuna.
– Il tuo ruolo specifico nel team Dynafit sarà?
Il mio compito in Dynafit sarà di Athletes and Event Manager, mi occuperò quindi degli eventi sponsorizzati dal marchio e fornirò assistenza in gara agli atleti, sia italiani che internazionali.
– Quale è la tua strategia sul breve periodo? E a lungo termine?
Ci sono molte idee in pentola: vorrei onorare per prima cosa il prestigio del marchio. Il mio primo progetto è innanzitutto prendermi cura degli atleti che hanno scelto Dynafit, coinvolgerli nella vita del brand, farli sentire parte di un’unica famiglia. Spero di trasmettere loro tutto il mio entusiasmo. Per i progetti a lungo termine non vorrei svelare troppo, posso dirvi che già per l’estate ci saranno grandi novità.
– Quale è il patrimonio umano DYNAFIT in termini di atleti italiani e internazionali?
Il team DYNAFIT con cui dovrò lavorare si compone di talenti che già conosco, con i quali ho un ottimo rapporto e che mi sembra abbiano accolto con favore il mio arrivo in Dynafit: la nostra Alba De Silvestro, lo spagnolo Marc Pinsach, la francese Valentine Fabre e da gennaio 2015 anche il giovane tedesco Anton Palzer, vero astro nascente della disciplina.
– Gli appuntamenti più importanti della stagione 2014/2015, tra grandi classiche e gare di Coppa del Mondo.
I momenti clou della nostra stagione saranno la Sellaronda Skimarathon e il Mezzalama e, ancora più nelle mie corde, le gare di Coppa del Mondo con i campionati mondiali di Verbier in Svizzera.
– In merito al prodotto immagino che nel tuo ruolo dovrai trasferire le richieste degli atleti al reparto ricerca & sviluppo di DYNAFIT … o sarai coinvolto in altro modo?
Farò da trait d’union fra gli atleti e la divisione sviluppo dei prodotti DYNAFIT. La sfida è sviluppare soluzioni tecniche sempre più vicine alle esigenze degli skirunners.
Infine, in attesa di assegnare la posizione di marketing manager Dynafit Italia, Luca Dragoni coprirà il ruolo ad interim affiancandolo alla sua mansione di responsabile marketing Salewa Italia, come coordinatore di eventuali esigenze, da ridistribuire all’interno del team Dyanfit.
Fonte LDL COMunicazione