In Pakistan una valanga uccide oltre 100 soldati sul ghiacciaio del Siachen
Una valanga di incredibili dimensioni, con un fronte di neve alto quasi trenta metri, e con un’estensione di un chilometro quadrato, ha travolto e devastato il campo militare di Gayari. «Oltre 100 soldati della fanteria Northern Light, tra cui un colonnello, sono stati sepolti dalla valanga», ha detto il portavoce, spiegando che i soccorsi sono partiti immediatamente e tra questi anche un elicottero con una squadra di salvataggio e cani addestrati per la ricerca di dispersi. Le speranze di riuscire a salvare i militari, però, sono quasi nulle: a oltre 12 ore dal disastro, precisa un comunicato dell’esercito, dall’accampamento non arrivano segni di vita.
Oltre alle avverse condizioni meteorologiche, a rendere più complicate le operazioni di soccorso sono le difficoltà nel trasporto di uomini e materiali sul luogo dell’incidente, una landa desolata di ghiaccio e neve dove le temperature possono arrivare a toccare i -50 C. I militari erano di stanza sul ghiacciaio del Siachen a oltre quota 6000 metri di altitudine, in quello che viene definito il campo di battaglia più alto del mondo e dove dal 1984 indiani e pachistani si affrontano in altura per il controllo della zona.
Il conflitto tra India e Pakistan, iniziato nel 1984 per il controllo del ghiacciaio, ha causato più morti a causa del maltempo che per il fuoco nemico: in poco meno di 30 anni hanno perso la vita circa 4000 militari di entrambi gli schieramenti per congelamenti e valanghe. A febbraio, in un analogo incidente a quello che si è verificato ieri, erano morti 16 soldati indiani, uccisi da due valanghe.
Il ghiacciaio del Siachen si trova nella parte settentrionale della regione himalayana del Kashmir, a est della catena del Karakorum.