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Presentato il Trofeo Mezzalama: 80 anni per la gara di scialpinismo che attraversa il Monte Rosa da Cervinia a Gressoney


Un Mezzalama da vivere con “Allegria”. Questo il saluto finale di Silvano Gadin, la voce dello scialpinismo, a Niccolò Bongiorno, il figlio di Mike Bongiorno, che ha raccolto il testimone della passione della montagna dal celebre e amato genitore, da sempre legato a Cervinia e alle montagne valdostane. Niccolo Bongiorno sarà uno dei 900 concorrenti (3 per squadra) di quest’edizione della mitica e storica gara di scialpinismo che attraversa il Monte Rosa, da Cervinia a Gressoney-La -Trinetee, 45 km di sviluppo e circa 3000 metri di dislivello (2862 in salita e 3145 in discesa)

Una presentazione in grande stile quella organizzata dalla Fondazione Trofeo Mezzalama per la stampa, una presentazione che metaforicamente accende i motori della leggendaria Maratona Bianca, anche se sappiamo benissimo che da mesi stanno lavorando per la perfetta riuscita dell’evento del 27 aprile (o del 28 se il maltempo costringesse l’organizzazione a spostare di un giorno la gara). Presentazione a due voci, con Elisa Calcamuggi e Silvano Gadin, presentazione iniziata con il saluto delle autorità presenti nella sala del Sporthouse di Gressoney-Saint-Jean.

Augusto Rollandin, presidente della Regione Valle d’Aosta, Aurelio Marguerettaz assessore al turismo e allo sport e Giorgio Pession presidente della Fondazione Trofeo Mezzalama, hanno raccontato quanto la piccola regione delle grandi montagne, creda in questa manifestazione e in questo sport, come veicolo per la promozione turistica e di valori sportivi e di passione per la montagna.

Poi la parola è passata a Pietro Crivellaro, giornalista e memoria storica del Trofeo Mezzalama, che racconta la storia degli 80 anni di questa gara, dalla sua nascita del 1933, per ricordare la memoria di Ottorino Mezzalama scomparso durante una traversata scialpinistica, a tanti anedotti riguardanti quelle epiche edizioni, con un flashback sulle Olimpiadi di Garmisch del 1936, quando la squadra italiana vinse la gara dello sci da pattuglia, squadre composte da 3 elementi proprio come nel Trofeo Mezzalama. La prima vita del Trofeo Mezzalama finì nel 1940, a pochi giorni dall’entrata nella seconda guerra mondiale. Poi la seconda vita del Mezzalama, negli anni settanta, con le vittorie dei fratelli Stella, con il solito maltempo che ne segnò la fine nel 1983.

Quindi la terza vita del Mezzalama, quella del rinato Trofeo che dal 1997 al prossimo sabato si disputa con cadenza biennale, quella che vide 16 anni fa’ 37 squadre alla partenza di Cervinia (la grande novità dell’era moderna) fino al numero chiuso di 300 squadre con selezione attraverso i curriculum alpinistici dei concorrenti per le troppe richieste di partecipazione.

Chi ha gestito questa terza fase era ovviamente in sala, Adriano Favre, Direttore Tecnico del Mezzalama e Guida Alpina, e le sue parole erano quelle più attese, perchè faceva il punto sulla condizione del tracciato e sulle novità di quest’edizione.

Innanzitutto la corda, che sarà utilizzata solo dal Colle del Breithorn in poi, non si potrà partire già legati come sempre successo e la corda stessa non potrà avere accorgimenti artificiali per ridurne la lunghezza. L’incidente mortale occorso a un alpinista svizzero proprio sabato scorso al Col del Lys mentre si allenava per la gara, è un monito a tutti per usare correttamente questo dispositivo, da non considerare come un impaccio durante una gara, ma come una salvezza in caso di caduta sul ghiacciaio, se usata correttamente. Altra novità il passaggio al Rifugio Quintino Sella, anziché al Colle Felik, aggiungendo un centinaio di metri di dislivello in più, ma portando in una struttura più sicura un punto nevralgico quale quello del cancello orario e del rifornimento. Ancora da definire il passaggio sul Naso del Lyskamm, non essendo più praticabile quello del Colle della Fronte dell’ultima edizione. E qui si tocca il punto dolente di quest’edizione, le condizioni delle montagne in alta quota. Le riprese aeree e le ultime ricognizioni hanno confermato che c’è molto ghiaccio sulle pareti e sulle creste, che molto bisognerà fare per mettere in sicurezza i passaggi critici del Castore e del Naso del Liskamm. A meno di abbondanti nevicate che modifichino la situazione in quota, l’organizzazione sta pensando di rendere obbligatorio l’uso dei ramponi con le punte in acciaio e non quelli leggeri in alluminio. Insomma un Mezzalama per alpinisti veri, e mai come in quest’edizione completare la gara sarà un vero successo per tutti.

Un successo che ha una squadra femminile grande favorita, quella composta dalla spagnola Mireia Mirò Varela, dalla fuoriclasse francese Laetitia Roux e dal Gloriana Pellissier, che con queste compagne appare predestinata al sesto successo. Successo che in campo maschile si contenderanno i dominatori della stagione i francesi Matheo Jacquemod e William Bon Mardion con lo spagnolo Kilian Jornet Burgada (questi ultimi 2 vincitori dell’ultima edizione), gli alpini del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur Matteo Eydallin, Manfred Reichegger e Damiano Lenzi e gli svizzeri Anthamatten, Ecoeur e Florent Troillet.

Infine un tentativo di exploit, con il volo in tuta alare di Tomas Busca, che da un elicottero a quota 5000 metri si lancerà da sopra il castore per planare fino a gressoney-La-Triniteè

Arrivederci a sabato 27 aprile, per il racconto della XIX edizione del trofeo Mezzalama, che trasmetteremo anche in diretta streaming.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.