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Rocciamelone invernale da Mompantero – Itinerario Sci e Snowboard Alpinismo


INIZIO ESCURSIONE: Mompantero, strada verso La Riposa (Quota 1500 metri circa)
ACCESSO: Per arrivare a Mompantero, prendere l’autostrada Torino-Frejus, uscire a Susa, quindi prima del centro di Susa svoltare a destra direzione Mompantero, quindi prendere la strada che sale in direzione La Riposa – Rocciamelone. Proseguire fin dove la strada è pulita dalla neve, facendo attenzione a tratti ghiacciati, parcheggiare ove possibile fare manovra e iniziare la salita.
DISLIVELLO: 2000 metri circa
DIFFICOLTA: OSA, finale con difficoltà: 5.2 / E3
TEMPO: 7 ore circa tra salita e discesa
PERIODO CONSIGLIATO gennaio-aprile
ATTREZZATURA: da scialpinismo o snowboard-alpinismo, con rampant, ramponi e piccozze
CARTOGRAFIA: IGC n° 1:50000 n.1 Val di Susa Val Chisone

DESCRIZIONE ITINERARIO

IL Rocciamelone (quota 3538m) è una delle montagne che emerge dallo skyline delle Alpi Occidentali visibili da Torino e dalla pianura piemontese. Nel medio evo si credeva che fosse addirittura la montagna più alta delle Alpi, ovviamente venne ridimensionata a montagna più alta della Val di Susa quando iniziarono le misurazioni scientifiche. La prima salita risale addirittura al 1 settembre del 1358, di Bonifacio Notario, che a quel tempo era sicuramente un’impresa alpinistica, anche se l’alpinismo si considera iniziato mezzo millennio più tardi con la prima salita del Monte Bianco.
In estate è una via escursionistica, addirittura una gara di skyrunning “estrema” con la Susa-Rocciamelone K3, di 3030 metri di dislivello in meno di 10 km. Se d’estate è una meta escursionistica classica, il discorso cambia nella sua veste invernale. Con la neve è difficilmente accessibile, soprattutto nella parte finale sopra il rifugio Ca’ d’Asti. Se la prima salita è di quasi 700 anni fa’, la prima discesa con gli sci è datata 1992 di Guido Vellano.
Da Mompantero salire per la strada che porta a La Riposa. In base alla stagione e all’innevamento il punto di partenza può essere nei pressi della frazione Il Trucco, a quota 1700 m dove termina l’asfalto, o come nel nostro caso a quota 1500 metri circa, dove il ghiaccio prendeva il sopravvento sulla strada asfaltata.
Calzati gli attrezzi salire seguendo la strada innevata, quindi prima de La Riposa risalire i pendio che via via si fa sempre più ripido e puntare al Rifugio Ca’ d’Asti. Qundi salire puntando l’evidente ometto di pietre della Crocetta. Da quota 3200 circa seguire la cresta e i passaggi innevati in diagonale da superare anche con 2 piccozze per sicurezza. Puntare il muretto finale e arrivare alla statua di vetta.

In discesa i primi 300 metri sono raramente in condizione, quindi da affrontare con neve trasformata ma non troppo dura e senza troppa roccia affiorante. (Discesa graduata 5.2 / E3).
Altrimenti ridiscendere con i ramponi fino alla croce di ferro, da qui calzare sci o snowboard e iniziare la discesa, comunque impegnativa. Sotto il rifugio occhio ai coni di valanga, quindi scendere a destra de La Riposa, riprendere la strada e ritornare a dove si è parcheggiato.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.