Scienza e cooperazione all’ombra del K2, EvK2Cnr e l’ambasciata italiana inaugurano 2 giorni di eventi a Islamabad
ISLAMABAD, Pakistan — Si è aperto ieri ad Islamabad The Italian Science and Cooperation at the Shadow of K2 l’evento organizzato dal Comitato EvK2Cnr nell’ambito del progetto Seed – Social Economic Environmental Development Project, in collaborazione con la Karakoram International University (KIU) e il patrocinio dell’Ambasciata italiana in Pakistan. L’evento ripercorre decenni di cooperazione tra Italia e Pakistan, tra esplorazione e ricerca scientifica in Karakorum. Un folto pubblico ha partecipato all’inaugurazione della mostra fotografica di Filippo De Filippi sulle montagne dell’Asia centrale, e più tardi alla proiezione dei film dedicati all’alta quota all’interno dell’International Mountain Film Festival. Ieri sera sono intervenuti Agostino Da Polenza, presidente di EvK2Cnr, Federico Bianchi direttore del settore culturale dell’Ambasciata italiana, e Samina Baig, prima donna pakistana in cima all’Everest. Oggi invece, all’apertura della conferenza scientifica Karakoram Resources and Climate Change: glacier, water and ecosystem erano presenti l’ambasciatore italiano Adriano Chiodi Cianfarani e la vice-cancelliera Najma Najam della Karakoram International University.
L’evento comprende la mostra fotografica Alla riscoperta della dimora delle nevi dedicata all’esploratore Filippo De Filippi e ai suoi viaggi in Asia Centrale nel 1913-14; il Mountain Film Festival, organizzato in collaborazione con l’Orobie film Festival, e la conferenza scientifica Karakoram Resources and Climate Change: glacier, water and ecosystem, dedicata alle conseguenze dei cambiamenti climatici in Karakorum. La giornata inaugurale di ieri è iniziata alle 14.30 con il Seed Project Istitutional workshop volto ad illustrare il progetto Seed – Social Economic Environmental Development Project, organizzato dall’Ambasciata italiana in Pakistan.
Alle 17 si è tenuto il taglio del nastro della mostra fotografica di Filippo De Filippi, la cui esplorazione è stata un primo passo importante per la conoscenza della regione montuosa del Karakorum. All’inaugurazione, a cui hanno partecipato più di 300 persone, era presenti Federico Bianchi, direttore del settore culturale dell’Ambasciata italiana, la vice-cancelliera KIU Najma Najam, Khadim Hussain Saleem, Secretary Forests del Gilgit Baltistan, Agostino Da Polenza, presidente del Comitato EvK2Cnr, e Samina Baig, prima donna pakistana in cima all’Everest, ospite d’onore della giornata a cui Da Polenza ha consegnato come omaggio una piccozza e un mazzo di fiori.
Sono 100 anni che gli italiani lavorano in Karakorum – ha detto Da Polenza – portando avanti il sogno di Ardito Desio e gli obiettivi del Comitato EvK2Cnr nell’esplorare e fare ricerca scientifica in queste alte terre. La catena del Karakorum che comprende il ghiacciaio del Baltoro ha caratteristiche straordinarie che ci fanno amare queste montagne gigantesche: mi riferisco alla grandezza, alla forza, alla verticalità, all’armonia, alla forma, ai colori e alla luce, fino al maestoso K2, unico al mondo.
Alle 18 si è aperto invece il Film Festival, a cui ha partecipato un pubblico ancora più numeroso. E’ stato proiettato il documentario del giornalista italiano Stefano Ardito In the Heart of Asia, poi è stata la volta del film alpinistico Next Time Hinshallah, su un tentativo di prima invernale al Gasherbrum I.
Questa mattina si è aperta invece la conferenza scientifica Karakoram Resources and Climate Change: glacier, water and ecosystem, dedicata quindi ai cambiamenti climatici. Lo scopo dell’incontro è quello di fare il punto sullo stato dell’arte delle conoscenze e delle ricerche scientifiche, cercando anche di individuare strategie utili a mitigare gli effetti dei mutamenti del clima. Davanti a una platea di oltre 250 persone, sono intervenuti la vice-cancelliera Najma Najam della Karakoram International University – KIU, l’ambasciatore italiano Adriano Chiodi Cianfarani e, in rappresentanza del governo pakistano, il Segretario del Presidente Himayat Ullah khan. L’evento ha avuto una grossa risonanza sulla stampa nazionale, l’Herald International Tribune e il Dawn, due tra i principali quotidiani del Paese, vi hanno dedicato una lunga pagina.
La conferenza di oggi riguarda il futuro – ha detto l’ambasciatore italiano nel suo discorso di saluto -, dal momento che i cambiamenti climatici che interessano il pianeta oggi cambieranno l’aspetto e le caratteristiche del Pakistan nel futuro vicino. Ma riguarda anche il passato, perché l’Italia è stata il primo Paese, tra quelli amici del Pakistan, a stabilire forti e permanenti legami con il suo fragile e prezioso ecosistema: la catena delle più alte montagne del nostro pianeta e le comunità che le popolano. Di recente, grazie alle eccellenti relazioni bilaterali tra Italia e Pakistan, il governo italiano, all’interno del portfolio dei programmi di sviluppo che ammonta a 226 milioni di euro, ha deciso di finanziare diverse attività nelle zone montuose del Pakistan. Il progetto principale è il SEED (Social, Economic, Environmental Development) svolto nel Central Karakorum National Park, Provincia del Gilgit-Baltistan, nell’ambito del programma Italia – Pakistan per la conversione del debito per lo sviluppo, che ammonta a circa 8 milioni di euro. Il progetto è implementato dal Comitato Ev-K2-CNR in collaborazione con la Karakorum International University insieme a diversi e prestigiosi partner pakistani, italiani ed e internazionali e mira ad uno sviluppo integrato della regione del Central Karakorum National Park, supportando l’implementazione e la gestione del Parco, migliorando la qualità della vita e i mezzi di sussistenza della popolazione locale.
Fonte Ufficio stampa Comitato EvK2CNR