Snow Passion | Notizie degli sport in montagna / Personaggi  / Il senso di Luca per la neve: intervista con lo snowboarder Luca Pandolfi

Il senso di Luca per la neve: intervista con lo snowboarder Luca Pandolfi


L’intervista con Luca Pandolfi risale a qualche mese fa’, eravamo a Prali in occasione dell’evento Raid to Ride, un meeting a base di freeride e snowboard-alpinismo, dove Luca era uno dei protagonisti. La sua serata in quota è stato un vero successo, filmati e fotografie dei suoi viaggi, con i racconti ricchi di aneddoti e incontri, di situazioni a rischio e di viaggi in vero stile “skibum chamoniard”. Ma l’intervista viene da lontano, viene da un piccolo paesino del Monferrato, Montaldo Scarampi in provincia d’Asti, che è il paese di origine delle nostre famiglie, nel quale ritorniamo ogni tanto, anche se per lui il viaggio è più lungo, visto che vive a Chamonix ed è “cittadino del mondo” dello snowboard. Premiato l’anno scorso come miglior freerider italiano allo Skipass di Modena, la popolarità di Luca è diventata internazionale dopo che ha partecipato al film “Higher” girato con Jeremy Jones, un mito dello snowboard e del freeride. Le immagini del film e il suo racconto danno la dimensione della sua filosofia di vivere la montagna e viaggiare, usando lo snowboard non solo come attrezzo per scendere, ma come scusa per visitare paesi lontani e incontrare gente e culture diverse.

Sei tornato da un viaggio in Iran, sei uno snowboarder che gira il mondo; ma com’è stata l’avventura di partire da un piccolo paese del Monferrato per scendere le grandi montagne della terra?

Luca: Sono nato ad Asti e mia mamma era di un piccolo paese della provincia, Montaldo Scarampi, che è anche il tuo paese e di altri amici che abbiamo incontrato ieri e che non vedevo da anni (Prali marzo 2015). E’ come un cerchio che si è chiuso, mi ricordo di quando facevo le prime stagioni a Salice d’Ulzio e già allora mi parlavano di te, che facevi backcountry con le racchette da neve e lo snowboard. Io allora ero orientato verso il freestyle, poi non avendo ancora ben chiaro cosa fare della vita ho iniziato a vagabondare per le Alpi, facendo il passaggio dal freestyle al freeride, una stagione a Verbier, 3 stagioni a Gressoney e poi sono andato a Chamonix, dove ormai vivo da 10 anni e sono riuscito ad unire le mie 2 passioni: lo snowboard e la montagna. Poi ho imparato le tecniche alpinistiche che mi hanno consentito di scendere le pareti della zona del Monte Bianco e quindi ho ampliato i miei orizzonti e sono andato in Himalaya e nelle Ande e adesso ho fatto viaggi un po’ più esotici come questi ultimi in Georgia e poi in Iran, che è stata un’esperienza bellissima, con l’attraversamento di una catena di montagne, gli Zagros, che non hanno nulla invidiare alle Alpi.

Hai mai pensato di affrontare la salita e la discesa in snowboard di un 8000.

Luca: Sinceramente no, perchè sono in una fase della vita dove ricerco la bellezza e la tecnicità della linea, su montagne di 6000-7000 metri che non vengono prese in considerazione da tanti per la quota. Ricerco discese con una buona qualità della neve che mi permettano di scendere surfando e conservando una buona fluidità e dinamicità nelle mie discese, non mi interessano discese estreme fatte derapando e con le picche in mano.

Vivendo a Chamonix hai comunque a disposizione i due versanti del Monte Bianco, quello francese e quello italiano, per tutti i tipi di discese.

Luca: Esatto, il Monte Bianco è una palestra, un parco giochi incredibile per allenarsi ad ogni tipo di discesa e spingere i tuoi limiti. Ci sono condizioni di sicurezza maggiori rispetto ad una spedizione o un viaggio. Poi vivendo lì ho la possibilità di controllare quotidianamente le condizioni della neve e delle linee di discesa che voglio effettuare.

Hai partecipato a un film “cult” come Higher, con Jeremy Jones, film che ti ha dato oltre ai premi italiani come miglior freerider anche una popolarità planetaria nel nostro mondo freeride-alpinistico. Pensi di poter trasmettere alle giovani generazioni di snowboarder questo modo di interpretare lo snowboard, uscendo dai recinti dei park per andare in montagna?

Luca: Si mi piace molto condividere, per questo che scrivo e faccio serate, parlo dei miei viaggi. Mi piace condividere altrimenti i nostri ricordi va un po’ a morire con il passare del tempo. Mi invitano a questi eventi, i raduni di freeride e snowboard-alpinismo con le Split-board (come quello di Prali). Quando incontro i principianti che si avvicinano al mondo della split-board, mi piace trasmettere le mie esperienze dell’andare in montagna con lo snowboard. Mi piace pensare che tutte le esperienze che ho vissuto non vadano perdute, rivivo i vari passi che mi hanno accompagnato nella mia carriera, rivedo le mie gioie le emozioni le sofferenze che mi hanno accompagnato in questi anni.

Come hai trovato l’evento di Prali, due giorni tra freeride e alpinismo, con gare, gite, serate e test materiali organizzato dal Raid Surfer Club.

Luca: Sono state due belle giornate, ho ritrovato amici che non vedevo da tanto tempo, vedo gente motivata, vedo che il panorama italiano si sta ampliando, abbiamo avuto belle giornate. E’ stata una bella esperienza.

Ciao Luca, arrivederci a Chamonix…o a Montaldo Scarampi!

Guarda l’intervista a Luca Pandolfi

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.