Tour du Rutor Extreme: sempre al comando Boscacci-Magnini e Mollaret-Fiechter
Seconda giornata di gara al Tour du Rutor Extreme griffato Millet, la gara a tappe di scialpinismo che si disputa in Valgrisenche (Valle d’Aosta), con base ad Arvier, il paese dello scialpinismo, dove le foto dei momenti più significativi di passate edizioni sono appese ai muri di questo incantevole paesino valdostano. E per restare in tema di gare a tappe, forse non tutti sanno che Arvier è il paese natale di Maurice Garin, il primo vincitore del Tour de France, nato qui e poi emigrato in Francia, che i francesi considerano loro, ma che in realtà era nato e cresciuto proprio su queste montagne e che viene ricordato con un monumento all’ingresso del paese. E’ passato un secolo da quell’epoca sportiva, tutto è cambiato, ma veder spuntare in testa alla seconda tappa di questo Tour du Rutor il duo del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur formato da Michele Boscacci e Davide Magnini, con un Boscacci sempre all’attacco fin dal primo metro della prima tappa, non può che far pensare allo sport dei tempi eroici, cosa che è lo scialpinismo, uno sport moderno con valori antichi.
La tappa odierna, che doveva essere di apertura, spostata al sabato per il meteo non più limpido e solare come il venerdì, è definita corta, se si può definire corto un giro di quasi 2000 metri di dislivello con 15 km di sviluppo con due salite e altrettante discese.
Partenza sulla pista da fondo, con dei tratti di discesa, con una neve che alle 8 del mattino era anche dura, quindi in un paio di curve si sono visti numeri da circo. Dopo il su e già di Benevy, dove c’è la pista da discesa, si partiva per i 1500 metri di dislivello per salire ai 3100 metri della punta Felumaz, con un tratto a piedi. Quindi discesa per 800 metri fino a Catin, risalita, con l’ultimo tratto a piedi fino al Casotto Becca dei Quattro Denti. Da qui discesa fino al traguardo di Mondanges a quota 1654 metri, prova cronometrata di freeride, con la seconda parte che tra alberi e fondo sconnesso e rigelato, tecnico per modo dire.
Scappano in salita e si confermano in discesa Boscacci-Magnini, con un Boscacci superiore a tutti in salita e un Magnini che pur giovanissimo per questo tipo di gare, corre da veterano, scialpinista completo e di grande talento, corridore altrettanto efficace in estate, senza scomodare paragoni con il grande assente, l’asso catalano Kilian Jornet infortunatosi alla Pierra Menta. Il loro crono finale di 1h55’29” garantisce la leadership al TdR dopo due tappe in 4h44’36” sui compagni di squadra Matteo Eydallin-Nadir Maguet secondi in 1h56’55”, ora staccati di 3’11” dai capoclassifica. Terzo gradino del podio di giornata e in generale per i francesi Xavier Gachet-William Bon Mardion che chiudono sul traguardo di Mondanges in 1h59’09”, con un distacco in generale di 5’17” dai primi. Anche oggi quarti Hermann-Barazzuol, ora staccati di 12’02”, quinti Sevennec-Bonnet a 14’23”, Anthamatten-Marti sesti a 14’47” e Reicchegger-Boffelli settimi a 18’25”.
La seconda tappa scava forse un solco decisivo tra le franco-svizzere Axelle Mollaret-Jennifer Fiechter vincitrici in 2h27’44” e le azzurre Katia Tomatis-Alba De Silvestro seconde in 2h31’13”, ora staccate in classifica generale di 4’32”. Terzo gradino del podio per Bonnel-Pont Combe in 2h37’12” ora a 30’57”. Ancora un’ottima prova per Tatiana Locatelli-Corinna Ghirardi quarte, seguite da Martina De Silvestro e Martina Valmassoi quinte.
Domani gran finale con la terza tappa, quella dello Chateau Blanc da Planaval.
In allegato qualche foto della seconda tappa del Tour du Rutor Extreme.