Il Trofeo Mezzalama 2013 agli Alpini Eydallin-Reichegger-Lenzi. Il Monte Rosa regala una giornata da sogno per una gara unica al mondo
Oggi il Monte Rosa ha fatto passare le 300 squadre di 3 concorrenti del XIX Trofeo Mezzalama, regalando una giornata mitica per una gara unica al Mondo. Da Cervinia a Gressoney, 45 km e 3000 metri di dislivello, l’attraversata di due 4000. Questa la presentazione, per chi segue distrattamente lo scialpinismo, per chi non si nutre di passione per questo sport meraviglioso che consente di attraversare le montagne con velocità incredibili, ma con parametri di sicurezza assolutamente garanti da un’organizzazione perfetta anche nei particolare, curata dalla Guida Alpina Adriano Favre, responsabile Tecnico del Trofeo Mezzalama, cuore e anima della manifestazione e dal suo piccolo esercito di volontari che hanno tracciato e messo in sicurezza il percorso.
La parte agonistica è vissuta sul duello tra la squadra degli Alpini del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur composta da Matteo Eydallin, Manfred Reichegger e Damiano Lenzi, con i primi 2 già vincitori nel 2009 , in testa fin dall’inizio con lo stratosferico passaggio record del Colle del Breithorn di 1h32’58”, tallonati dai Valtellinesi Michele Boscacci-Pietro Lanfranchi-Lorenzo Holzknecht e terzi i grandi favoriti della vigilia, i dominatori della stagione, i galletti transalpini William Bon Mardion, Matheo Jacquemoud con l’asso spagnolo Kilian Jornet Burgada, che oggi ha pagato dazio alle tante fatiche delle ultime 3 stagioni, soffrendo in salita e trainato dai compagni di squadra. Ma non è stata una passeggiata per gli Alpini del Colonnello Mosso, che mette in bacheca il 7° Trofeo Mezzalama per il Centro Sportivo Esercito di Courmayeur, che hanno tenuto duro al rientro dei fuoriclasse francesi (William Bon Mardion fresco papà su tutti) in discesa, con una divagazione di Matteo Eydallin, che prima del Gabiet aveva preso una salita in pattinato anziché la discesa, confuso da una palinatura delle piste. 4h16’37 per loro, 4h17’37 per i Franco-Spagnoli, con il team valtellinese Boscacci-Holzknecht-Lanfranchi, che chiude il podio terzi in 4h28’27. Quarti Beccari-Follador-Barazzuol in 4h35’39”, quinti Gachet-Galizzi-Sevennec in 4h36’29”, sesti Anthamatten-Ecoeur-Troillet in 4h37’39”, settimi Trento-Antonioli-Antonioli in 4h38’32”, ottavi Marti-Marti-Steindl in 4h45’12”, noni Martini-Salvadori-Trettel in 4h48’05”, decimi Fazio-Fazio-Cavallo in 4h56’45”.
Grande sorpresa nella gara femminile, e grosso rammarico perchè la super favorita squadra composta dalla francese Laetitià Roux, dalla spagnola Mireia Mirò Varela e dalla plurivincitrice Gloriana Pellissier, sì è ritirata al Plateau Rosa per un malore della stessa Pellissier. Così una vittoria storica per la squadra composta da Laura Besseghini, Raffaella Rossi ed Elena Nicolini in 6h04′, seguite sul podio da Tatiana Locatelli-Alessandra Cazzanelli e la svizzera Mireille Richard seconde in 7h27′, mentre il terzo gradino del podio va alla squadra di Claudia Comello-Sonia Balbis e la svizzera Claudia Stettler, incredule e felicissime per la gara della vita al traguardo di Gressoney-la-Triniteè.
Questa è la prima cronaca, a breve foto, filmati e classifiche per raccontare la gara della leggenda, le emozioni di una gara unica al mondo nello scenario delle montagne uniche al mondo.
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