Coppa del Mondo Scialpinismo: siamo alla farsa! Squalificati Lenzi, Kilian e Eydallin, vittoria ad Antonioli
Era stata una gara di Coppa del Mondo di Scialpinismo combattuta sul filo dei secondi quella odierna sui Pirenei francesi a Cambre d’Aze. Un ordine d’arrivo prestigioso, con Damiano Lenzi che vince per 3 secondi su Kilian, 3° Matteo Eydallin, sembrano già le prove generali per la Grande Course. Poi una penalità, incomprensibile a detta di Lenzi per chiusura attacco fuori zona cambio, con il podio che cambia a favore di Kilian. Poi la premiazione, che i tre disertano per protesta ed ecco la decisione pubblicata sul sito dell’ISMF (International Ski Mountaineering Federation): tutti e tre squalificati!
Ecco il testo dell’ISMF: “Alla fine della gara individuale, Damiano Lenzi è stato penalizzato dalla giuria ISMF per un’infrazione durante la gara. Dopo che i tre atleti sul podio, Burgada, Lenzi e Eydallin, non si sono presentati alla cerimonia di premiazione, ciò ha comportato una squalifica di tutte e tre gli atleti in base alle norme e al regolamento di ISMF. Successivamente, la nuova classifica vede Robert Antonioli al primo posto, Michele Boscacci al secondo e William Bon Mardion al terzo”.
Siamo alla farsa, uno sport che ha appena avuto il riconoscimento Olimpico per Pechino 2022 che si perde in squalifiche e proteste, fin dalla tappa di Andorra, che aveva di nuovo penalizzato Lenzi, dovrebbe avere ben altri obbiettivi per la crescita e la globalizzazione di uno sport fantastico ma che in nome dell’Olimpiade, sta forse perdendo di vista ciò che è la sana competizione, fatta di pettorale e cronometro, ma anche di cavalleria sportiva.
Poi la cronaca recita anche di una gara femminile vinta da Laetitia Roux (che ricordo a sua volta penalizzata nella finale di Prato Nevoso nel 2016 per peso irregolare degli scarponi) sulla connazionale Axelle Mollaret, 3a la svizzera Maude Mathys, con la nostra Alba De Silvestro prima Espoir, ed i successi Junior di Davide Magnini e Giulia Murada.
Ma questa gara passerà alla storia non per il dominio dei nostri scialpinisti, che erano 4 nei primi 5, ma per l’ottusa applicazione di regole che ormai il comune scialpinista non comprende più. E nemmeno il buon senso!