Impressioni sulla Ciaspol Cup 2012, dopo la finale di Arpy (AO)
Di Carmela Vergura
E’ una bella giornata di sole, in Valle D’Aosta il tempo è splendido e la località di Arpy ci accoglie per l’ultima tappa del circuito Ciaspol Cup. La partenza è fissata a Petosan, sul versante della Thuile. E’ proprio questo paese che mi fa ritornare in mente il passaggio fatto di corsa durante il Tor Des Geants. Quel giorno di settembre ero appena partita per affrontare i 330 chilometri del giro dei giganti, oggi i chilometri che percorrerò con le ciaspole ai piedi, sono molto meno, circa sette. Da Petosan il percorso ci porterà, verso le piste di fondo di Arpy a 1700 metri di quota, in un ambiente naturale unico, tra foreste di larici e abeti, dopo aver scollinato dal Colle San Carlo.
Questa di Arpy è la gara conclusiva del circuito valdostano delle ciaspole. Circuito che è nato quattro anni fa dall’idea di un appassionato di montagna, e che coinvolge diverse località della Valle D’Aosta. Chi corre con le ciaspole sono amatori e podisti che, d’inverno possono correre o camminare anche sulla neve utilizzando questi particolari strumenti a forma di racchette. In commercio ne esistono molti tipi, tutte oramai in plastica, di vario prezzo, concepite allo stesso modo: si possono adattare allo scarpone hanno cinghie di regolazione, sistemi di alzatacco e blocca scarpone, in genere hanno indicato il peso che possono sopportare. Hanno dei piccoli ramponi per far presa sulla neve. È utile indossare le ghette sopra i pantaloni, evita alla neve di entrare negli scarponi e impermeabilizzano maggiormente le gambe. Per i competitivi queste simpatiche e larghe racchette permettono di galleggiare sopra il manto nevoso e con gli anni sono diventate sempre più leggere, escogitando il sistema di unire con due viti la scarpa da corsa alla racchetta. Utilizzando la ciaspola il lavoro muscolare nell’azione della corsa sulla neve è notevole, è come correre con un peso sotto i piedi e per giunta largo.
Per chi ama la fatica anche con le ciaspe correre è un divertimento, la sottoscritta ne è testimone. Durante le otto tappe del circuito 2012 i percorsi sono stati vari, da quasi pianeggianti su piste battute per il fondo a percorsi tracciati solo dal nostro passaggio. Il divertimento oltre che la fatica è assicurata.
Grande premiazione ad Arpy, sia per la gara, che del circuito, e della partecipazione, anche la Rai valdostana ha voluto riprendere alcune fasi della corsa . Sono salita sul podio due volte, come vincitrice di gara e di circuito.
Al di là dei premi e dei risultati è stato un modo per conoscere e fare nuove amicizie, esplorare posti sconosciuti, lasciare le tracce su zone innevate completamente prive di orme, assaporare il profumo dei boschi e scivolare senza paura su ripide discese, e soprattutto innamorarsi sempre più della montagna.