Michela Moioli Campionessa Olimpica di Snowboardcross!
Grazie Michela da tutto lo snowboard italiano. Idealmente tutti quelli che praticano questo sport in Italia erano li a spingerla verso il suo sogno: vincere l’Olimpiade nello snowboard.
Era la favorita, ma questo anziché scaricarla l’ha resa ancora più determinata, ha surfato leggera come una farfalla ma determinata come una leonessa. Quattro anni fa a Sochi era in finale, era caduta e si era rotta un ginocchio. Era tornata, è tornata a vincere le gare, ha vinto una Coppa del Mondo, 7 gare di Coppa del Mondo, medaglie ai Mondiali e poi il trionfo di PyeongChang. A sostenerla il grande lavoro della squadra azzurra, la più forte del mondo, con gli allenatori Luca e Stefano Pozzolini e soprattutto il DS Cesare Pisoni che ha saputo dare tutto quel che serve agli atleti per portarli in cima al mondo.
Michela Moioli entra nella storia dello snowboard come prima medaglia d’oro olimpica italiana, prima di lei solo l’argento di Thomas Prugger nel gigante di Nagano 1998 e il bronzo di Lidia Trettel a Salt Lake City 2002, nel gigante parallelo.
Qualificata con il secondo tempo, vince sia i quarti che la semifinale, semifinale che elimina Raffaella Brutto, che arrivando seconda nella small final ottiene comunque un ottimo 8° posto olimpico.
Ma ecco la finale, ci sono tutte le migliori, compresa la campionessa olimpica in carica, la ceca Eva Samkova. Nella prima parte del tracciato combatte in terza-seconda posizione, poi a metà percorso prende la testa e non la mola più con salti enormi da sembrare quasi una gara di slopestyle. Tavola velocissima, grazie agli skiman e trionfo per la bergamasca portacolori del Centro Sportivo Esercito. Dietro di lei argento alla giovanissima francese Julia Pereira de Sousa e il bronzo per la campionessa olimpica uscente Eva Samkova. Medaglia di legno per l’americana Lindsey Jacobellis, 5a la francese Chloe Trespeusch e 6a la bulgara Alexandra Jekova.
E la sua stagione non finisce qui, visto che è in testa alla Coppa del Mondo e se farà doppietta, sara doppia leggenda!.
Le dichiarazioni
Michela Moioli, campionessa olimpica di snowboardcross:
Ero un po’ agitata alla vigilia, poi ho cenato con mia mamma, mia sorella e degli amici e mi sono tranquillizzata e ho dormito benissimo. Questa mattina mi sentivo bene ed ero felice di essere qui e pronmta a dare il mio meglio. Sono sempre stata una ragazzina spericolata, da piccola sciavo. A otto anni mia mamma mi ha detto: Dai Michi, prova con la tavola. Da allora non ho mai più messo gli sci. Sono innamorata di questo sport. A 11 anni sono entrata nello Scalve boarder team. Ho scoperto di essere brava in questo sport, perché è uno sport di contatto. Poi sono entrata in Nazionale. Mi piacciono i testa a testa. Due ori al femminile… penso che le donne abbiano qualcosa in più. Quando ho visto l’oro della Fontana mi sono detta: Non voglio l’argento, voglio l’oro anch’io, lo voglio a tutti i costi. Io non mi sento mai la più forte, perché penso che in ogni gara possa vincere ogni ragazza. Però cerco sempre di dare il meglio di me, per essere soddisfatta. Oggi ci ho messo il cuore, ho dato tutto quello che avevo. Ieri era spaventoso vedere certe cadute su questa pista, e non va bene. Oggi è stata una bella gara e aver mostrato il meglio di questo sport per me è importantissimo, anche per i giovani che vogliono avvicinarsi. Il mio obiettivo è quello di far vedere che sono forte e che oggi non ho vinto per caso. Ogni giorno arriva qualcuno di nuovo e io voglio continuare ad essere davanti.
Devo tanto al lavoro fatto con la squadra e con il mio preparatore, perché oggi se non avessi avuto le gambe che ho non ce l’avrei fatta. Questi quattro anni rappresentano una montagna ed esserci arrivata in cima è una grandissima soddisfazione: mi godo il panorama e la medaglia d’oro.
Cesare Pisoni, Direttore Sportivo di Snowboard e Sci Freestyle:
Un’atleta come Michela nasce ogni vent’anni perché ha una determinazione incredibile. Oggi ha fatto la storia di questo sport, per la prima volta lo snowboard vince una medaglia d’oro. E’ la più forte su una pista che non è la nostra. Ieri, nella gara maschile, 11 atleti sono finiti all’ospedale e non è bello. Siamo riusciti a far modificare la pista e oggi è stata una bella gara, anche da vedere. Michela è un esempio di come intendiamo lo snowboard: non uno sport da scavezzacollo, ma una disciplina di atleti. Michela sono quattro anni che lavora per questa Olimpiadi.
E’ importante capire che lo snowboard non è solo freestyle, ma per la tradizione europea e italiana è snowboardcross e alpino. Lavoriamo molto anche nel freestyle, ma in questo momento lo snowboard italiano è questo, e i nostri ragazzi sono atleti paragonabili a quelli di tutte le altre discipline.