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Mont Velan, montagna di confine


Un mese fa scrivevo che la stagione invernale stava giungendo al termine salvo la possibilità di esplorare, condizioni permettendo, alcune vette da tempo ambite.

Dopo diversi giorni di pioggia si prospettava una finestra di due giorni di bel tempo.

La difficoltà sarebbe stata quella di valutare bene le condizioni di sicurezza e stabilità della neve e dell’ambiente che ci avrebbe circondato in salita e in discesa.

La montagna più alta del confine italo-svizzero tra la Valle d’Aosta e il Canton Vallese che domina la mia vallata del Gran San Bernardo e la Valpelline aspettava di essere conquistata.

Ma non sarebbe stato così facile, anche per i numeri:

1932 metri – quota di partenza

3727 metri – quota di arrivo in vetta

1795 metri – il dislivello totale

800 metri – il dislivello di “portage” dalla partenza con zaino carico (splitboard, verts, ramponi, piccozza, casco, reflex ecc.)

600 metri – il dislivello del canale Y

500 metri – il dislivello del canale centrale percorso in salita

50 – i gradi di pendenza di alcuni tratti del canale Y (ingresso dalla destra)

5 – le ore di salita per 5,65 km di distanza così come le modalità di spostamento (a piedi, splitboard, ramponi, splitboard, verts)

Dopo anni di attesa dunque, la primavera del 2015 la ricorderò come la primavera la conquista della montagna di casa, il Mont Vélan 3727 metri, è stata una grande fatica ma una grande soddisfazione, grazie anche all’amico e collega di avventura Alfredo.

Poudzo!

Di Ettore Personettaz – www.ettorepersonnettaz.com

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.