Nissan Mystic Freeride: il Monte Rosa si fa bello per le qualifiche del venerdì – Gressoney la Trinitè
Un paesaggio da cartolina si è offerto agli occhi di chi era impegnato nell’odierna prova di qualificazione della più spettacolare gare di freeride che si corre in Italia. Siano ai piedi del Monte Rosa, nel comprensorio del Monterosaski, tirato a lucido per l’occasione dalla benedetta nevicata d’inizio settimana che ha sistema il fondo delle piste e soprattutto dei fuoripista. Proprio il fuoripista che da sul lago Ciercerio, la lunga barra rocciosa che lo sovrasta, è il campo di gara sul quale sono scesi i 120 rider provenienti da 20 paesi di 3 continenti. Un ambiente multietnico e multicolore, visto che la moda freeride attuale è variopinta , un po’ come le divise dello snowboard anni ’80.
Gente da tutto il mondo, musica, organizzazione professionale dello staff Mystic Freeride coordinato da Gianandrea, con l’assistenza di Adriano Favre, il “boss” del Trofeo Mezzalama, che come il prezzemolo è presente in tutte le manifestazioni dove si fanno cose “toste” in montagna (e soprattutto un talismano portafortuna per il bel tempo e perchè le cose vadano via lisce). Si saliva con gl’impianti da Staffal e al Colle Bettaforca, quindi il ritrovo al Campo Base, locale nel versante di Champoluc, poi i partecipanti al contest si fanno una bella scarpinata di circa 400 metri di dislivello, per salire nell’area da cui sarà dato il via alle discese, uno alla volta, alternando i 70 sciatori ed i 50 snowboarder.
Prima le donne, e qui si vedono già un paio di discese di livello, poi tocca agli uomini. Il livello medio è decisamente alto, per questa gara che vale come evento di qualificazione per la finale del Freeride World Tour che si disputerà a Verbier alla fine di Marzo. La mente ritorna indietro negli anni, nel 1997 partecipai proprio all’Extreme di Verbier, un evento che aveva un alone di leggenda, nato come risposta europea al King of the Hill del’Alaska. Tanta neve è scesa sui pendii da allora, ed il freeride ha fatto passi da gigante, ha coinvolto il mondo dello sci (allora si gareggiava solo con lo snowboard) è diventato anche una moda, ma per tutti quelli che hanno gareggiato oggi è una vera filosofia di vita e sport. Tutta gente preparata, fisicamente e tecnicamente, con la padronanza degli attrezzi e delle situazioni che si devono ricercare per fare un buon risultato, leggi cliff da paura, per impressionare i giudici che assegnano i voti ad ogni discesa in base alla linea seguita, alla fluidità e ai passaggi chiave.
Pochi gl’italiani in gara, con uno solo che è stato protagonista nella categoria sci maschile: quel Davide Cusini da Livigno che strappa un secondo posto in qualifica stretto in un podio virtuale tra i transalpini Paul Chauvet e Mickael Bimboes. Tre continenti sul podio virtuale dello sci femminile: l’austriaca Nadine Wallner è seguita dalla neozelandese Victoria Beattle e dall’americana Jennifer Taylor.
Nello snowboard la qualifica femminile è stata vinta dalla svizzera Nathalie Zenklusen, seguita dall’austriaca Manuela Mandl e dalla neozelandese Sanne Koeman. Tra i maschi l’austriaco Christian Schnabel precede il francese Ludovic Guillot-Dial e lo svizzero Jonathan Brasey. Poca gloria per i nostri, con Massimo Ferro 12°, Marco Rossi 21° e Paolo Testa 29°.
Domani la finale, con i migliori 22 sciatori, 5 sciatrici, 10 snowboarders e 3 surfiste, nella parete a sinistra di Sant’Anna, sotto il colle del Rothorn. Anche domani servizio su snowpassion.
In allegato le foto della giornata di qualificazione e a breve il filmato dell’evento.